Come ogni avvio di settembre e del nuovo anno scolastico, si accavallano le notizie sui rincari dei libri di testo e del materiale – zaini, quaderni e “corredo” vario – che gli alunni devono acquistare per le lezioni. Si parla, allora, di salasso, stangata e via dicendo.
Tra le associazioni da tempo in prima linea proprio nel denunciare tutto questo c’è il Codacons, che quest’anno parla di un maggior esborso di circa il +2% rispetto al precedente: per l’acquisto di penne, diari, quaderni, zaini, astucci, ecc. una famiglia media dovrà mettere in conto una spesa annua compresa tra i 450 e i 490 euro a studente, cui va aggiunta una spesa media per i testi scolastici tra i 300 e i 350 euro a seconda della scuola e del livello di istruzione, per un totale che va dai 750 agli 840 euro a studente, ma che può anche raggiungere i 1.100 euro a ragazzo.
“Il Ministero dell’istruzione – ha detto il Presidente Carlo Rienzi – deve intervenire per contenere la spesa delle famiglie e impedire i rincari dei testi scolastici e lo sforamento dei tetti massimi fissati dallo stesso dicastero. La stangata che attende gli italiani sul fronte della scuola, infatti, minerà i consumi in altri settori, perché le famiglie sempre più in difficoltà saranno costrette a rinunciare ad altri acquisti per poter mandare i propri figli a scuola, con evidenti danni per il commercio e l’economia nazionale”.
Secondo Rienzi, insomma, per fronteggiare le crescenti richieste di materiali e libri scolastici, le famiglie saranno costrette a fare economia su altri generi di spesa.
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