Se da un lato i genitori degli studenti e le associazioni dei consumatori lamentano il caro libri come ad ogni inizio anno scolastico, dall’altro si segnala la difesa degli editori. Su “Il Sole 24 Ore” Paolo Tartaglino, presidente del gruppo Educativo dell’Associazione italiane editori afferma: “Il prezzo dei libri di testo è fissato a inizio d’anno e non può variare nel corso dell’anno stesso. I tetti di spesa, bloccati dal 2012 senza tener conto dell’incremento inflattivo e dell’inserimento di nuove materie, fissano l’importo complessivo massimo della spesa per ogni classe di ogni ordine di scuola, oggi inadeguato, con elevato disagio per le istituzioni scolastiche. I numeri testimoniano il senso di responsabilità degli editori in una congiuntura molto difficile, in attesa di un’azione compensativa che ponga attenzione a questo problema”.
Tartaglino auspica che i fondi per l’acquisto dei testi scolastici da parte delle famiglie meno abbienti, pari a 133 milioni l’anno, siano erogati dalle Regioni a chi ne ha diritto nella maniera più efficiente e veloce possibile.
La crescita del prezzo dei testi scolastici è pari al 3.04% per la scuola secondaria di primo grado, e del 3,42% per la secondaria di secondo grado. Percentuali al di sotto del 6,4% su base annua stimato dall’Istat.
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