“Proseguire nel processo di implementazione e completa attuazione della legge 107 del 2015” è l’asse portante dell’atto d’indirizzo, Miur stilato dal ministro Valeria Fedeli per il 2017.
Una linea strategica elaborata frettolosamente: nessuna attenzione è stata riservata al fatto che le innovazioni introdotte negli ultimi quarant’anni sono fallite per la resistenza al cambiamento dell’apparato amministrativo [CFR in rete “Il Miur naviga a vista”]. Il ministro, senza ricercare l’origine dei fallimenti ha sposato la filosofia della legge 107 la cui titolazione ne sintetizza l’orientamento: non più sistema educativo di istruzione e formazione ma sistema nazionale di istruzione e formazione!
Da un lato un’organizzazione finalizzata allo “sviluppo di capacità e competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche”, dall’altro lato una struttura per dotare gli studenti delle risorse necessarie al loro inserimento in società.
Da un lato il cardine del servizio scolastico è promuovere e consolidare le qualità individuali degli studenti: lo scenario in cui muoveranno i giovani al termine del loro itinerario di studio pluriennale è imprevedibile; dall’altro lato la finalità della scuola è identificata nell’adeguamento all’esistente.
Due idee di scuola incompatibili: all’unitarietà, al coordinamento, all’interdipendenza si contrappone la parcellizzazione disciplinare. La prima è conforme ai modelli elaborati dalle moderne scienze dell’organizzazione [CFR. TU 297/94]. La seconda, adottata dalla 107, evoca il modello gerarchico-lineare che la dottrina ha abbandonato da decenni. [CFR. in rete “Coraggio! Organizziamo le scuole” e “Quale formazione per il dirigente scolastico”].
La cultura sistemica è lo spartiacque.
Gestione della complessità VS semplificazione.
Anche l’approccio alle “competenze” mostra la divergenza strategica. Il sistema educativo, essendo finalizzato alla promozione di capacità e competenze generali e specifiche, gerarchizza i traguardi di sistema. Quelle generali riguardano tutti gli insegnamenti e costituiscono il vincolo cui deve sottostare la progettazione didattica del singolo docente. I regolamenti di riordino del 2010 forniscono un ampio repertorio dei traguardi di sistema.
Nel sistema nazionale di istruzione si distinguono le competenze in base all’ambito disciplinare del loro manifestarsi. Si consideri l’asse matematico del documento di certificazione di fine biennio: l’aritmetica, la geometria, l’informatica sono le chiavi interpretative dei comportamenti esibiti dagli studenti. L’astrazione è prassi sconosciuta. Si trascura che le tipiche capacità matematiche riguardano l’argomentare, il modellare, l’ipotizzare, il formalizzare … non esiste insegnamento che non implichi l’esercizio di tali facoltà!