I lettori ci scrivono

Caro Ministro, quali sono le priorità della scuola?

Caro Ministro Bianchi,

sono un dirigente scolastico di una scuola di frontiera della città di Napoli. Pur trovandosi il mio Istituto al centro della città, presenta problematiche sociali che si trovano anche in periferia: povertà economica e culturale, devianza minorile, alta dispersione scolastica, presenza di criminalità e altri tipi di disagio. I tre plessi scolastici che dirigo si trovano nei Quartieri spagnoli.

Le scrivo perché, secondo il mio modesto parere, Lei dovrebbe individuare come Ministro dell’Istruzione le priorità.

Orbene avendo letto che intende spendere 250 milioni di euro per attività ricreative d’estate, mi fa piacere che ha sollevato da quest’onere i docenti che hanno diritto di andare in ferie, dopo che hanno lavorato sia pure in didattica a distanza che è più faticosa della didattica in presenza. Ma a me pare, ritornando alle priorità, che investire questi soldi così siano sprecati per i seguenti motivi:

  1. non ho sentito dire che il virus d’estate sparisce;

2. quindi attività sportive o canore nelle scuole non saranno consentite;

3. non vorrei che i nostri alunni, specie quelli “turbolenti” delle medie girassero per la scuola senza mascherine;

4. fermo restando che gli educatori hanno anche loro il diritto di mangiare, non mi pare che abbiano competenza per attuare recuperi d’apprendimento, se questo si vuole fare.

Se l’intento è solo “ricreativo”, allora è meglio che queste attività non si svolgano a scuola dove, specie alla nostre latitudini (siamo del Sud), fa caldo, molto caldo d’estate, ma si tengano all’aperto dove è più sicuro stare per prevenire il virus, mantenendo le distanze di sicurezza. Si facciano convenzioni con piscine, palestre, strutture sportive, musei, teatri, cinema, auditorium, sempre che non scatti la famigerata zona rossa.

Ma a proposito di priorità, Le comunico che nei miei plessi scolastici, ho 2 aule inagibili per infiltrazioni e il Comune non ha i soldi per rifare il lastrico solare. Ha fatto fare ben tre rappezzi senza risolvere il problema. La municipalità (perché Napoli per la manutenzione scolastica è divisa in 10 municipalità, la nostra è la seconda) non ha nemmeno i soldi per sostituire una porta in ferro ormai arrugginita di un’uscita di sicurezza. E se quella porta cade addosso agli alunni quando entreranno in presenza? Di chi sarà la colpa? 

Per il momento ho fatto intervenire a spese della scuola un fabbro per ripararla alla meglio, ma va sostituita se vogliamo essere sicuri.

La DSGA mi comunica che siamo in sofferenza finanziaria (leggi disavanzo) perché ho fatto svolgere dei lavori con i pochi soldi che riceviamo per il funzionamento. Tenga presente che per la situazione socio-economica dei nostri utenti, non riceviamo contributi volontari dalle famiglie nemmeno per coprire l’assicurazione per gli alunni…

Le faccio una proposta: dia ad ogni scuola un budget per piccoli lavori, di modo che non siamo dipendenti dall’ente locale almeno per questi piccoli lavori, ma solo per quelli più onerosi.

Il nostro Comune di Napoli è in disavanzo perenne e le emergenze, non solo scolastiche, sono infinite.

Spero che, nonostante il suo gravoso impegno, riesca a leggere questa mia e La invito a trovarci, così si rende conto di persona dei nostri problemi (in Emilia Romagna, la sua regione, forse le cose vanno meglio).

Eugenio Tipaldi

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