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Caro ministro Salvini, basta numero chiuso a Medicina: ecco alcune proposte

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del prof. Simone Veronese, coordinatore Rsu Uil Scuola della provincia di Reggio Calabria e presidente dell’associazione sociale ‘Life’ indirizzata al vice presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Salvini, con la proposta di un disegno di legge per l’eliminazione del numero chiuso nella Facoltà di Medicina e Chirurgia:

“Mi rivolgo a Lei poiché da sempre una delle Sue idee è stata quella dell’eliminazione del test di medicina, un tema che si ripropone in questi giorni in maniera prepotente, dopo la denuncia contenuta in un esposto in Procura e un ricorso al Tar contro le graduatorie – giudicate falsate – dallo studio legale Leone- Fell & C. che potrebbe innescare uno scandalo di enormi proporzioni. Una farsa che va avanti da anni che in molti hanno fatto finta di non vedere e di non sapere, soprattutto al Ministero dell’Università, con domande contenute nei test su temi che niente hanno a che fare con la facoltà di Medicina: quesiti di matematica e fisica o di cultura generale tarati e con un grado di difficoltà così alto da richiedere necessariamente un supporto esterno, con l’evidente obiettivo di indurre ogni anno, migliaia di studenti, ad iscriversi a corsi di preparazione con rette astronomiche dai 5 mila ai 10 mila euro annui, costringendo le famiglie a indebitarsi per far realizzare un sogno ai propri figli.

Strutture di formazione che sono proliferate a migliaia in tutta Italia e a quanto sembra proprio da alcune di queste si è recuperata la batteria dei test di quest’anno che poi è stata venduta a 20 euro su un gruppo telegram consentendo a molti di superare facilmente le prove. Una valutazione sulle conoscenze o sulla preparazione di questi ragazzi che intendono intraprendere questo percorso di studi del tutto inadeguata. Per chi non riesce ad accedere in Italia rimane l’alternativa dell’iscrizione all’Estero che migliaia di famiglie ogni anno affrontano con fatica per consentire ai propri figli di raggiungere l’obiettivo che si sono prefissati; spesso sono costretti a cedere anche le case destinate alla propria abitazione a causa delle rette elevatissime che all’estero raggiungono anche i 20.000 euro l’anno. Le propongo UN DISEGNO DI LEGGE PER L’ELIMINAZIONE DEL NUMERO CHIUSO DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA, per riaccendere e stimolare una discussione seria cercando di cancellare questo dramma che colpisce migliaia di studenti ogni anno, modificando la legge 2 agosto 1999, n. 264 con la previsione dell’entrata libera alla facoltà di medicina e regolando e semplificando anche l’accesso alle altre professioni sanitarie attraverso la creazione di un sistema di vasi comunicanti che consenta non l’esclusione, ma un adeguato inserimento in base alle capacità e ai sogni dei nostri ragazzi.

LE MODIFICHE ALLA LEGGE 264/99 con DECRETO MINISTERIALE ATTUATIVO PREVEDONO:

1) Consentire l’iscrizione al primo anno del corso di medicina a tutti gli studenti che ne facciano domanda, la distribuzione degli stessi nelle varie università italiane verrà fatta attraverso una graduatoria nazionale in base al voto della maturità; a pari punteggio avranno precedenza, il candidato più giovane e coloro che hanno deciso di studiare nella propria Provincia e Regione. Il numero dei posti per università sarà proporzionale al numero degli iscritti dell’anno precedente della stessa consentendo a tutti i candidati l’iscrizione.

2) Gli studenti del primo anno di Medicina hanno l’accesso ai successivi anni del corso solo se hanno raggiunto un punteggio pari o superiore a 1200 punti. Risultato del prodotto dei CFU minimi da ottenere, 40 su 60 CFU, e la media massima 30/30 degli esami sostenuti al primo anno. (esempio di accesso: 40 cfu x 30 di m/e =1200 punti; 50 cfu x 25 di m/e =1250 punti o 60 cfu x 20 di m/e =1200 punti)

3) Gli studenti del primo anno di medicina che non hanno raggiunto il punteggio minimo per l’iscrizione al secondo anno, possono nuovamente accedere al percorso di studi previo superamento di un colloquio con apposite commissioni regionali nominate dal Ministro dell’Università in accordo con il Rettore dell’Ateneo di appartenenza. La prova tratterà solo materie inerenti al corso di studio di medicina: chimica, biologia, anatomia e fisiologia umana.

4) Possono accedere liberamente ai corsi di laurea delle Professioni sanitarie, in Farmacia e in Veterinaria gli studenti del primo anno di medicina che pur non avendo raggiunto il punteggio minimo di 1200 che non consente l’accesso agli anni successivi, abbiano raggiunto almeno un punteggio pari o superiore a 800 punti, risultato del prodotto dei CFU minimi da avere, almeno 30 CFU su 60 CFU, e la media minima di 20/30 degli esami sostenuti al primo anno.

5)I laureati in corsi di laurea specialistica delle Professioni sanitarie, in Farmacia e in Odontoiatria possono accedere direttamente al secondo anno di medicina e chirurgia, riconoscendo così le loro competenze e le loro esperienze pregresse, consentendogli di accedere più facilmente all’istruzione medica.

6) I laureati in medicina e chirurgia accedono direttamente al secondo anno del Corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria.

In conclusione, è mia ferma opinione che solo così si potrà mettere fine alla carenza di medici in Italia (2 milioni di persone senza un medico di base, una carenza di ben 45mila medici di base che tra 5 anni diventeranno 80mila) causata dalla scelta, sempre più frequente, di andare all’estero per cercare condizioni lavorative e stipendiali migliori ma causata anche dall’invecchiamento della popolazione medica e dalla mancanza di specializzazioni, da problemi di organizzazione del lavoro.

Spero che lei nel suo ruolo da Vicepremier possa dare una spinta e un giusto percorso ad una riforma che da troppo tempo viene annunciata e mai proposta ed approvata. Sicuro del suo impegno resto in attesa di un suo intervento risolutivo”.

Prof. SImone Antonio Veronese

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