Categorie: Politica scolastica

Caro prof ti scrivo: così Renzi spiegherà la #riformabuonascuola ai docenti italiani

A tutti gli insegnanti italiani arriverà presto una lettera dal premier Renzi, tramite la quale si illustrerà loro la riforma della scuola. È quanto emerge – riporta l’Ansa – dalla riunione svolta il pomeriggio del 20 aprile nella sede nazionale del Pd, in largo del Nazareno, proprio sulla scuola organizzata dal segretario Matteo Renzi con i parlamentari Dem.

“La lettera – scrive l’agenzia di stampa – dovrebbe essere inviata prima del 5 maggio, giorno dello sciopero. Entro maggio, poi, i circoli Pd saranno mobilitati per un giorno di informazione sul ddl”.

Nel corso della riunione, lunga circa 3 ore, i componenti del Pd avrebbero anche confermato l’iter di approvazione “nei tempi già ipotizzati: prima lettura alla Camera entro il 10 maggio, poi esame al Senato e terza lettura a Montecitorio in tempi brevi. E’ il timing della riforma della scuola, che sarebbe stato confermato”.

Renzi e il suo staff, inoltre, avrebbero confermato la volontà di avviare una campagna mediatica, sulla bontà della riforma, rivolta a tutta l’opinione pubblica: i vertici del Pd, quindi, non si limiteranno a trasmettere il loro parere sulla riforma a personale della scuola e addetti ai lavori.

 

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Nel corso del confronto al Nazareno, si sarebbe anche “a lungo discusso dei possibili emendamenti al testo del ddl. In particolare, tra i temi dibattuti quello dell’insoddisfazione delle seconde fasce e degli idonei 2012, sui quali però la maggioranza dei parlamentari Pd sarebbe decisa a tenere il punto. Possibile invece una modifica ai nuovi poteri del preside, che potrebbero essere mitigati con un affiancamento e un ruolo più forte del Consiglio di istituto. Al preside, sottolineano fonti Pd sarebbe comunque lasciata la possibilità – conclude l’Ansa – di assumere decisioni organizzative”. Non è ancora chiario, quindi, se nel disegno di legge continuerà ad essere conferita ai dirigenti scolastici la possibilità di scegliere il personale non più sulla base di graduatorie.

Sulle immissioni da seconda fascia d’Istituto, infine, un’altra agenzia di stampa – Tmnews –  sostiene una linea diversa: “una quota delle assunzioni dovrebbee essere riservata agli insegnanti precari inseritio nelle garduatorie di istituto”.

Nelle prossime ore ne sapremo qualcosa di più. Nel frattempo, però, un dato è certo: il Pd teme una risposta forte allo sciopero indetto dai sindacati.

 

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Alessandro Giuliani

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