Sarai fiero di te, sei riuscito laddove i tuoi pur accaniti predecessori avevano fallito, sei riuscito a dare il colpo di grazia alla nostra scuola, proprio tu che dicevi di volerla salvare l’hai massacrata, tu che volevi premiarci e valorizzarci ci hai puniti con una riforma che doveva essere con noi e per noi e invece piace solo a te, tu che volevi cambiare verso all’Italia lo hai cambiato solo alle parole….con un mirabolante trasformismo linguistico hai spacciato per opera di generosa beneficenza l’obbedienza a una sentenza europea di condanna, per merito la più meschina piaggeria e la più spietata competizione, per autonomia l’arbitrio e l’abuso più sfrenati, per stabilizzazione una precarietà permanente e trasversale, per alternanza scuola-lavoro una manovalanza a costo zero, per investimenti solo la restituzione di una minima parte di decenni di maltolto.
Non è vero, come con falsa modestia affermi, che non sei stato bravo a comunicare con noi, in realtà non ci hai nemmeno provato, hai solo finto di farlo salvo poi ignorare tutto e tutti e tirar dritto come un bulldozer “asfaltando” (termine a te così gradito) le proteste, le proposte, le istanze e le speranze di un popolo che non ho mai visto così disperatamente unito e compatto nella difesa della propria dignità.
Complimenti davvero per questa gloriosa impresa, il tuo nome rimarrà noto ai posteri come quello di colui che ha ucciso la scuola pubblica, potrai vantartene con i tuoi figli quando ti chiederanno come mai i loro insegnanti sono così omologati e demotivati, come mai cambiano ogni tre anni e come mai si scannano fra loro per una manciata di euro in più…..Sì perché è questo che mi fa più male, pensare alla mia dignità violata, alla mia passione calpestata, agli anni di studio, i sacrifici, l’infinita gavetta, finalmente il sudatissimo ruolo per poi perdere di nuovo in un attimo tutte le mie certezze, rimessa improvvisamente sul mercato, in una vetrina stile Amsterdam sperando di esser notata da un onnipotente dirigente a cui affidare il mio destino e la mia libertà.
Pensi così di averci valorizzati? Ti sei mai chiesto cosa può provare un insegnante che ha dato la sua vita alla scuola a ritrovarsi in questo novello mercato di schiavi con l’unica aspirazione di piacere (e non solo per meriti professionali) al padrone di turno? Hai idea del ricatto morale e umiliazione a cui ci sottoporrà la scadenza triennale del “gradimento” se non ci sapremo scaltramente e abilmente mantenere la benevolenza di chi ci ha scelti e valutati? Hai la minima idea di come sarà additato o si potrà sentire il docente che non verrà scelto da nessuno e vagherà come reietto migrante da un albo all’altro in cerca di asilo? Pensi davvero che a noi questa scuola possa piacere?
Pensi che l’aver esportato la corruzione e il clien telismo nell’unico luogo che forse ancora ne era libero possa considerarsi un successo? Dovrei esserti grata per aver pensato a me come ad una marionetta abulica il cui unico compito è far da ponte alle direttive del potere di turno? Cosa dovrebbe piacerci di questa immensa, indegna operazione mistificatoria una volta che il velo è caduto e abbiamo visto il marcio che c’è dietro?
Solo chi si ferma alla vuota propaganda avallata dai vari talk show televisivi può rimanere abbagliato dal succulento aspetto di questa mela avvelenata, sei un bravo imbonitore, questo ti va riconosciuto, ma noi non compreremo il tuo prodotto, abbiamo letto anche le scritte minuscole che ci sono sotto e abbiamo scoperto la fregatura…..noi non compreremo il tuo prodotto e tu non ci comprerai
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