Solo una parola accomuna tutti noi docenti precari……DELUSIONE!!!
Da un anno si gioca con le speranze di migliaia di docenti, che da anni si trovano nelle graduatorie ad esaurimento.
Si proclama una grande novità nel mondo della scuola, una rivoluzione. Ma quale? Noi tutti chiediamo, ma di cosa si parla? Chiudere le graduatorie ad esaurimento. Tutto sembra presentato non come una chimera, ma come un progetto serio e soprattutto realizzabile.
Ci crediamo, ci speriamo, finalmente pensiamo, esiste nel mondo della politica qualcuno che pensa al mondo della scuola, settore che é stato sempre bersagliato da tutti, dalla destra e dalla sinistra.
Questo politico si chiama Matteo Renzi, e sembra proprio credibile, altro che…..
Questo progetto però con il tempo diventa sempre più lontano, si fa di tutto per non poterlo realizzare.
Tanti intoppi, troppe cose poco chiare. Si pianifica tutto, in modo tale che la colpa sia degli altri. Altro che abile, un vero diplomatico politico.
Ma alla base di tutto che cosa c’è? Forse che mancano i fondi, forse che ti sei accorto che hai presentato un qualcosa più grande di te.
Infatti cosa leggo oggi, riforma rimandata al 2016, ma di quale anno mi chiedo. Perché non credo proprio che nel 2016 si realizzerà il tutto, altro tempo che si prende, altri tempi che si allungano, altre promesse.
Ti si deve dare atto di una cosa, sei bravo, molto bravo…però stavolta la gente ha capito, non ti crede più, ti reputa uno come gli altri…
Ma vedi in cosa hai sbagliato: non si gioca con la gente, con i lavoratori che attendono da anni di vedere realizzare il loro obiettivo….passare di ruolo.
La gente ha emozioni, sentimenti, progetti, speranze, non si fa!! Immagina solo di vivere questo per un attimo, solo per un attimo.
É brutto, vero, spiacevole sensazione. Il futuro é sicurezza, é equilibrio, e da precari questo non si può avere.
E non si deve promettere, se non si può mantenere. Non é un obbligo, ma un Dovere, da parte di chi crede ed ha giurato nelle istituzioni.
Che grande delusione.!! Forse questa lettera la cestinerai senza neanche leggerla o ti lascerà indifferente come tante altre che hai ricevuto. Sentivo però l’obbligo morale ti farti sentire la mia rabbia, anzi di più la mia profonda delusione.
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