Nel giorno della Festa della Repubblica Alessandro Sallusti scrive sulla prima pagina de Il Giornale un articolo che suona come una diffamazione per tutta la categoria degli insegnanti.
Infatti, il titolo del suo articolo è “I furbetti in cattedra meritano la bocciatura”.
Sallusti nel suo pezzo scrive: “Mi sarei augurato che l’Italia avesse anche una compatta classe di professori eroi, disposti cioè a qualunque costo e in qualunque situazione, anche la più disagiata e rischiosa, ad essere esempio ai loro studenti e riscattare con dignità e altruismo una stagione di studio compromessa dal virus, perché l’emergenza educativa non è inferiore a quella sanitaria. E invece purtroppo ci ritroviamo con una categoria di insegnanti non tutti ma pur sempre troppi che si attacca ai diritti più cavillosi compreso quello di non dover avere nessun dovere, né professionale né etico; che rivendica chissà quali garanzie, che nella sostanza non ha voglia di lavorare neppure in emergenza pur sapendo di avere lo stipendio assicurato (o forse proprio perché sa di averlo); che ha il coraggio, in una situazione così difficile, di arrivare a dichiarare sciopero”.
Cercherò di illuminare il direttore de Il Giornale dicendo che gli insegnanti italiani hanno lavorato con grande passione e abnegazione per tutti i giorni della chiusura delle scuole.
Lo stesso numero di ore che facevano prima della comparsa del Covid 19 in classe, con lezioni, interrogazioni, spiegazioni, compiti e correzioni in videoconferenza. Inoltre non si sono fatti mancare consigli di classe, collegi docenti, relazioni, riunioni di ogni tipo al pomeriggio e qualche volta anche la sera. Si sono impegnati a preparare dispense e materiali per i loro studenti, che non hanno mai lasciato da soli.
A dimostrazione di ciò ricordo le parole della Ministra Azzolina che il 28 marzo 2020 elogiava l’operato dei Professori per il loro impegno nella DAD: “docenti e dirigenti lavorano per rendere vivo e concreto, nell’esperienza di ciascun alunno, il diritto all’istruzione. Posto dalla nostra Carta tra quelli fondamentali e inalienabili. Siete eroi anonimi, state lavorando con ogni mezzo perché tutti, dai più piccini ai più grandi, non perdano il contatto con la scuola. Dalla quale, come diceva don Milani ‘attendono di essere fatti eguali’”.
Oggi numerosi insegnanti chiedono lo svolgimento della Maturità in modalità on line per non mettere a rischio la loro salute e quella degli studenti. Un esame in presenza (che le scuole potrebbero non essere in grado di gestire in modo corretto) potrebbe creare gravissimi problemi di salute pubblica. L’Italia dovrebbe esigere rispetto verso gli insegnanti, che rappresentano la parte sana della società, quella da cui ripartire per recuperare tutti i punti di PIL svaniti per effetto dell’emergenza sanitaria
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