I viaggi di istruzione sono l’esperienza che più di ogni altra cosa gli studenti e le studentesse di qualsiasi ordine e grado vogliono provare. L’ebbrezza della notte passata fuori casa a dormire con i compagni, a cantare sull’autobus, a scoprire nuovi mondo. Dopo lo stop causato dalla pandemia, adesso è tempo di ricominciare, ma c’è un ostacolo: il caro viaggi.
Diverse scuole a causa dei prezzi troppo elevati hanno deciso di saltarle, altre invece di reinventarle. Sul Corriere il dirigente scolastico dell’istituto Vendramin Corner di Venezia, Michelangelo Lamonica, ha spiegato la sua strategia per permettere a tutti di partecipare al viaggio d’istruzione, facendo delle rinunce. Si passa dalla scelta di ciclovie, alle escursioni in giornata o a ostelli e treni convenienti che sostituiscano alberghi e aerei.
Il dirigente ha affermato: “Facciamo i salti mortali per abbattere i costi. La spesa media è di circa 500 euro a persona per cinque giorni rinunciando a mete previste da curriculo perché ora come ora irraggiungibili”.
E continua: “La burocrazia non aiuta. Dove possibile, ci autogestiamo. Con le offerte per gruppi e scuole su Trenitalia risparmiamo tempo e finanze senza appoggiarci ad agenzie. Abbiamo chiuso cinque giorni a Siviglia a 550 euro e Vienna a 500. Una grande soddisfazione è l’evento creato per fine marzo a Lignano Sabbiadoro. Come capofila di 40 convitti abbiamo fatto aprire una struttura che richiedeva minimo 500 ospiti. Ciascuno avrà vitto, alloggio, sport, e intrattenimento per 3 notti a 180 euro”.
Sulla stessa scia anche Mirella Topazio, dirigente del liceo Luigi Stefanini a Mestre: “I voli impazzano in 24 ore. Sono aleatori tanto che non facciamo in tempo a chiedere le caparre alle famiglie per prenotare. Le classi dirette in Sicilia a 650 euro ciascuno hanno optato per un più economico itinerario dantesco, in Toscana. Quelle destinate alle Eolie per uno stage di scienze applicate viaggeranno in treno risparmiando 200 euro (da 360 con volo a 170, ndr). Abbiamo più di 1400 studenti, il lavoro come segreteria è enorme, ma gestiamo internamente ciò che prima della pandemia sbrigavano in toto i fornitori di servizi esterni”.
Si parla anche di solidarietà tra famiglie. Come accenna la dirigente scolastica del Marco Polo di Venezia, Rosaria Cesari: “Nonostante dieci viaggi andati in porto per quest’anno, diverse famiglie hanno dimostrato sofferenza. Dove un paio di ragazzi rischiavano di rinunciare c’è stata solidarietà a fare colletta tra compagni mentre per una quinta che ha posto 350 euro a budget massimo per persona il balletto di date e costi va avanti da gennaio, le agenzie non rispondono e fuori tempo massimo il rischio è non partire, com’è già capitato in altri casi. Gli aumenti sono oggettivi, per giorno e una notte a Bologna, 190 euro esclusi trasporto urbano e ingressi ai musei”.
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