Si discute ancora di carriera alias. Il consiglio comunale di La Spezia, a maggioranza di centrodestra, ha approvato una mozione contro il regolamento per la gestione di una ‘carriera alias’, l’assegnazione di una identità provvisoria, per gli studenti di una scuola, la Capellini-Sauro. Lo riporta l’Ansa.
La mozione, in cui si fa riferimento al fatto che in questo modo si scavalcherebbero leggi del Paese per affermare teorie gender, è stata approvata ieri sera, 3 aprile, davanti a un pubblico composto da studenti e docenti. Durissima la replica del sindacato Flc-Cgil: “Brutta pagina in consiglio comunale, sosterremo la scuola. La mozione attacca un diritto e l’autonomia scolastica. I regolamenti sulle carriere alias servono ad aiutare le ragazze ed i ragazzi in transizione ad affrontare al meglio un percorso già difficile, con il sostegno della famiglia e della scuola. Un atto di civiltà e di democrazia”.
Evidentemente deluso il dirigente scolastico Antonio Fini, che ha detto: “Il regolamento ha come unico obiettivo garantire alle studentesse e agli studenti in transizione di genere la possibilità di vivere in un ambiente di studio sereno, attento alla tutela della privacy e della dignità dell’individuo, idoneo a favorire i rapporti interpersonali improntati alla correttezza ed al reciproco rispetto delle libertà e dell’inviolabilità della persona, in accordo e in sinergia con le famiglie. Si tratta dunque di un documento che non intende affermare alcuna ‘teoria’, né tantomeno intervenire su questioni giuridiche relative all’identità personale, ma che attiene ai diritti fondamentali delle persone e, in particolare, si prende cura di studentesse e studenti che si trovano ad affrontare un momento particolare della loro vita e che hanno pertanto la necessità di essere tutelati, accolti e supportati dall’istituzione scolastica. La scelta di approvare il Regolamento, attualmente presente in circa 200 istituti scolastici e nella maggior parte delle Università, è stata dettata unicamente dalla fondamentale esigenza di rispondere a bisogni presenti all’interno della scuola”.
“L’istituto ha preso l’iniziativa di scavalcare le leggi del nostro Paese per affermare le teorie gender – ha sostenuto, invece, il consigliere del gruppo misto di maggioranza Fabio Cenerini, primo firmatario della mozione, come riporta Il Secolo XIX – L’amministrazione scolastica non ha alcun potere di modificare il nome anagrafico e l’identità legale di un individuo”.
“Troppo spesso i ragazzi e le ragazze vivono situazioni di difficoltà che vengono messe a nudo dalla comunità scolastica – ha replicato contrario, durante la discussione, il consigliere Massimo Lombardi – Da qui depressioni, atti di autolesionismo, dispersione scolastica. Siamo intrisi di perbenismo, figli di una cultura chiusa al cambiamento quando invece ci sarebbe bisogno di rompere gli steccati”. Quest’ultimo ha fatto notare che l’adozione della carriera alias potrebbe prevenire alcuni disagi da parte degli studenti.
La carriera alias offre chiunque ne faccia richiesta l’opportunità di scegliere il proprio nome di “elezione di genere” e non quello con cui si è iscritti all’anagrafe all’interno dei documenti scolastici ufficiali: ad esempio nei quadri, nel libretto per le assenze e nel registro elettronico. In questo modo si evitano discriminazioni ai danni degli studenti interessati già alle prese con un percorso delicato ed episodi di misgendering che possono avere gravi conseguenze a livello psicologico.
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