Continua l’iter relativo alla mozione di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia in Lombardia volta all’abolizione della carriera alias nelle scuole: come riporta Il Fatto Quotidiano, la mozione è stata bocciata oggi, 10 ottobre, dal Consiglio Regionale, dopo due ore di discussione.
L’esito del voto, come riporta Il Giorno, è stato accolto da applausi e urla di esultanza da parte di alcuni giovani che presenti nella tribuna ospiti. Tra i consiglieri della maggioranza durante il dibattito è emerso il dissenso dell’ex assessore al Welfare Giulio Gallera (Forza Italia), che aveva annunciato il suo voto contrario. “La scuola è un luogo in cui dobbiamo insegnare il rispetto per gli altri” e “affinché ognuno possa essere valutato per le proprie capacità le istituzioni devono occuparsi dei più fragili” come queste persone “che hanno dentro consolidato il loro essere” ha detto in aula.
“Personalmente, se non avessi la carriera alias rinuncerei agli studi. Questo non è un capriccio”, ha detto una studentessa, una dei giovani andati sotto il palazzo della Regione Lombardia per protestare contro la mozione.
Abbiamo parlato più e più volte della mozione portata avanti da alcuni consiglieri regionali lombardi di Fratelli d’Italia contro la carriera alias scuola. Essa doveva essere presentata dapprima luglio e poi a settembre. Nonostante la presentazione sia saltata anche a settembre, le proteste che hanno sin dall’inizio accompagnato questa mozione non sono mancate.
“Continueremo la nostra protesta fino quando la mozione non sarà ritirata definitivamente”, ha detto l’ex rappresentante del Liceo Scientifico Volta dove la carriera alias è stata approvata due anni fa.
Per Fratelli d’Italia è necessario “individuare azioni concrete che garantiscano il rispetto delle leggi vigenti in materia e che contrastino ogni tipo di azione, sia da parte degli istituti scolastici che aderiscono alla “carriera alias”, che delle associazioni promotrici, che costituisca un illecito”.
Numerose sono state le reazioni sin dalla presentazione del documento: il primo ad insorgere è stato il Movimento Cinque Stelle della Lombardia, chiedendo che venga ritirata “l’ennesima vergognosa mozione di Fratelli d’Italia” che impegna la giunta a “intervenire contro la diffusione dei regolamenti scolastici sulla carriera alias”. “Aspettano la chiusure delle scuole – ha commentato la consigliera del M5S Paola Pizzighini – per portare in Aula una mozione infame che avrebbe mobilitato studenti delle scuole secondarie e delle università, ma se pensate che non esista un’opposizione vi sbagliate”.
La carriera alias offre a chiunque ne faccia richiesta l’opportunità di scegliere il proprio nome di “elezione di genere” e non quello con cui si è iscritti all’anagrafe all’interno dei documenti scolastici ufficiali: ad esempio nei quadri, nel libretto per le assenze e nel registro elettronico. In questo modo si evitano discriminazioni ai danni degli studenti interessati già alle prese con un percorso delicato ed episodi di misgendering che possono avere gravi conseguenze a livello psicologico.
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