Mentre Giuseppe Valditara parla di merito e di valorizzazione dei docenti e pensa di istituire i docenti tutor in attesa del via libera dei sindacati, la Provincia autonoma di Trento è già al lavoro per approvare in tempi rapidi una legge che rivoluzionerà l’assetto del sistema scolastico trentino.
Il disegno di legge presentato dall’assessore provinciale Mirko Bisesti prevede tre diverse figure: i docenti esperti, i docenti ricercatori e i docenti delegati all’organizzazione.
“La presentazione di questo disegno di legge – ha affermato l’assessore nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’inziativa – rappresenta, non solo per il mondo scolastico, un passo molto importante che apre nuove prospettive in merito alla valorizzazione della scuola trentina”.
“Fin dal mio insediamento – ha aggiunto – ho voluto porre la necessità di adeguare l’organizzazione del nostro sistema scolastico ai tempi che stiamo vivendo, anche alla luce delle esperienze maturate in seguito alla pandemia. Il disegno di legge che presentiamo oggi intende, nel rispetto delle competenze della Provincia autonoma di Trento in materia di istruzione, definire specifiche misure organizzative volte al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e dei processi didattici, formativi ed educativi, partendo proprio dalla valorizzazione del corpo docente”.
Ai docenti esperti saranno affidati compiti di coordinamento della didattica, di rafforzamento dei percorsi di orientamento e di personalizzazione della didattica; i docenti ricercatori avranno compiti di sviluppo di specifici progetti, di durata anche pluriennale, per il miglioramento e l’innovazione dell’offerta formativa mentre ai docenti delegati all’organizzazione saranno affidati incarichi di diretta collaborazione con il dirigente scolastico per compiti organizzativi.
La riforma prevede, a regime, che nelle scuole trentine saranno complessivamente presenti: 1320 docenti esperti, 215 docenti ricercatori e circa 215 docenti delegati all’organizzazione per un totale complessivo di 1750 docenti, pari a circa il 40% dei docenti di ruolo con almeno 5 anni di servizio nelle scuole statali o a carattere statale, anche in posizione non di ruolo.
Questi numeri renderanno necessaria una progressività nell’attuazione della riforma, e quindi più fasi concorsuali.
Il costo complessivo della riforma è pari a circa 10 milioni di euro.
E’ bene ricordare che la legge provinciale, una volta approvata dal Consiglio, dovrà essere in qualche modo ratificata dal Governo, ma l’assessore ha già fatto sapere di aver ricevuto il benestare del ministro Valditara.
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