Carrozza agli studenti: “Sentitevi cittadini italiani”

“Noi tutti dobbiamo avere la consapevolezza di formare le future élite culturali del nostro paese, che devono tornare ad essere motore della società, soprattutto nei momenti di crisi”.
Ricordando l’importanza della scuola pubblica, il ministro ha sottolineato tuttavia come “la scuola costa e io credo che il calo delle iscrizioni che stiamo vedendo in questi anni dipenda più dalle difficoltà economiche dovute alla crisi che dalla mancanza di volontà, delle famiglie, di mandare i figli a scuola”.
Per questo, ha proseguito Carrozza, è necessario ” mettere in atto tutte le politiche affinché l’accesso agli studi su base egualitaria e non sulla base dello stato sociale.
Il principio di solidarietà sta alla base della nostra società, della nostra Costituzione e tiene insieme anche l’Unione europea”.
Concludendo il suo intervento, il ministro si è rivolta agli studenti: “da voi ci si aspetta la fatica del concetto, che vi sentiate cittadini italiani. L’augurio è che da queste aule escano persone che ci porteranno fuori dalla crisi. Scegliete oggi quello che volete fare pensate che lo studio è la preparazione per essere buoni cittadini e persone consapevoli. Siate ribelli non accettate solo quello che vi viene proposto”.
Intervenendo invece a Radio Capital, la ministra ha detto che occorre più stabilità alla scuola e accelerare sul digitale.
”Dobbiamo dare maggiore stabilità al sistema” scuola ha detto Carrozza, e in riferimento all’incertezza della posizione degli insegnanti vincitori del cosiddetto concorsone che rischiano di rimanere senza lavoro, la ministra ha sottolineato che ”questo concorso dura 3 anni per l’immissione al ruolo” e annunciato che è in corso di preparazione ”una conferenza stampa in cui faremo il punto dell’andamento dei concorsi regione per regione.
Lavoreremo per dare maggiori certezze, tra pochi giorni daremo un quadro preciso”. Difendendo i criteri di maggiore flessibilità sull’adozione dei libri di testo introdotti dal recente decreto sulla scuola approvato in Cdm, Carrozza ha ricordato la sua personale esperienza di studente. ”Anche io sia al liceo che all’Università sono scesa in piazza per protestare contro i costi dell’istruzione, la libertà d’insegnamento, per chiedere altri investimenti. Ricordo, ad esempio, il movimento della Pantera, nei primi anni ’90. ‘Ho fatto molte assemblee quando ero studentessa e partecipavo attivamente, capisco le proteste degli studenti ”.
Tornando all’oggi Carrozza ha ammesso che ”sulla scuola digitale siamo in grande ritardo rispetto ad altri paesi. Ci sono scuole e territori molto avanti, altri parecchio indietro. Noi vogliamo che chi è in vantaggio faccia uno scatto in avanti, senza dimenticare chi arranca. Un obiettivo è defiscalizzare quella grande risorsa che sono le donazioni alle scuole, ora tassate al 19 per cento”.
”So che il mio incarico potrebbe finire da un momento all’altro e questo mi spinge ad accelerare sul mio lavoro. Ma scommetterei sulla tenuta del governo Letta”
A UnoMattina: l’integrazione è una opportunità.
La ministra è pure intervenuta a Uno Mattina, dove, rispondendo a una domanda sul caso della scuola nel novarese in cui i genitori hanno tolto i figli da una classe frequentata in maggioranza da bambini rom, ha detto: “L’integrazione è una delle sfide della scuola italiana ed io non la vedo come un problema ma come un’opportunità”.. “E’ chiaro che nel comporre tante classi sul territorio ci sono casi che saltano agli occhi e giustamente vengono messi in evidenza dobbiamo comporre le classe in modo equilibrato, non classi con troppi stranieri o con zero stranieri”. Carrozza ha ricordato che in questo anno scolastico gli studenti con cittadinanza non italiana sono oltre 736mila, ma “il 50% è nato in Italia e parla italiano”.
E ha aggiunto: “Il mio messaggio ai genitori di Novara è di discutere con gli insegnanti e con i dirigenti scolastici e trovare una soluzione equilibrata in cui però i bambini che non sono cittadini italiani vengano visti anche come un’opportunità”.
Quanto al tema del disagio lamentato da alcune famiglie di ragazzi disabili, Carrozza ha dichiarato che le famiglie “devono essere rassicurate” e per questo con il decreto legge della scorsa settimana il governo ha stanziato delle risorse per l’immissione in ruolo degli insegnanti di sostegno, per garantire la continuità didattica. “Stiamo affrontando il problema per quanto possibile con le risorse che abbiamo un segnale lo abbiamo dato dedicando agli insegnanti di sostegno la prima norma per l’immissione in ruolo e il consolidamento”.

Pasquale Almirante

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