Carrozza ai prof: bocciare un alunno è una soluzione estrema

Bocciare un alunno è una scelta estrema. E come tale deve usata solo quando non è possibile altra soluzione. A sostenerlo, attraverso un’intervista al Mattino, è il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza: “la bocciatura è utile solo in casi rari. Io non faccio il suo elogio. La scuola deve permettere ai ragazzi di studiare al meglio. Vengo da una mentalità in cui si seleziona all’ingresso ma, quando si entra in una scuola, si entra per uscirne vincitori con il diploma”.
La Carrozza ha ricordato di essere sostenitrice di “un’istruzione che educa al lavoro e alla cittadinanza. Bocciare sia allora un’estrema soluzione”, sottolinea il Ministro. Secondo cui “sarebbe meglio, prima di una bocciatura, indirizzare lo studente verso altri percorsi. Purtroppo in Italia – osserva – l’alto tasso di respinti è legato alla dispersione scolastica e all’incapacità delle famiglie di seguire al meglio i propri figli. Insomma è un elemento di disagio del sistema educativo nel suo complesso”.
Il responsabile del Miur coglie l’occasione per sottolineare l’importanza del decreto sulla scuola in via di approvazione da parte del CdM. “Quello di cui faccio parte – evidenzia il ministro – è il primo governo in cui ritorna un’attenzione per la scuola. Lo ha testimoniato il premier e lo dimostreranno i provvedimenti che prenderemo il 9 settembre con un decreto. Sarà un segnale di grande cambiamento, dopo anni in cui si è parlato solo di come tagliare. Nel governo c’è una coscienza nuova del ruolo dell’istruzione in Italia”.
Ora, però, è arrivato il momento dei fatti. Anche perchè se Quota96, inidonei, precari, finanziamenti alle scuole e tante altre problematiche dovessero essere ancora una volta rimandate, sempre per la cronica mancanza di finanziamenti, sarebbe difficile dimostrare che il ciclo negativo è messo alle spalle.
Alessandro Giuliani

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