Carrozza: è stata dura iniziare da Ministro con gli esami di maturità
Per Maria Chiara Carrozza l’arrivo a viale Trastevere è stato segnato da tanti problemi. Come i concorsi e i Tfa da concludere, i tirocini riservati da far partire, la scarsità di fondi, gli inidonei, i ‘Quota 96’, gli organici da far quadrare, il nodo dei contratti bloccati, il merito da imporre, i soldi che non bastano mai. E tanto ancora. Ma a complicare tutto ci si sono messi gli Esami di Stato delle quinte superiori. Con mezzo milione di studenti coinvolti. E i riflettori dell’Italia puntati. La pressione è stata tanta. Ma ora che l’esame, il suo, sembrerebbe superato si può già fare un piccolo resoconto. E ammettere che è stata dura.
“Per me, neoministro, – ammette il ministro a Radio 1 – è stato un inizio difficile, affrontare subito gli esami di maturità. Però è stata una esperienza estremamente coinvolgente, ho trovato tanta competenza nel mio Ministero, e tanto interesse nel mondo della scuola. Ma la cosa che più mi ha impressionato è la grande attenzione mediatica e di tutti i cittadini verso le prove di maturità, evidentemente sono un esame molto sentito, che coinvolge tutti”.
La Carrozza ha poi raccontato i suoi esami di maturità: “Il ricordo più nitido dei miei esami è una poesia di Baudelaire, ‘L’albatros’, che portai all’esame orale, era la mia poesia preferita e in generale penso alla letteratura francese e a un periodo molto bello della mia vita, e non posso che sorridere ripensandoci. Il ricordo invece meno gradevole è lo scritto di matematica, che ho vissuto con po’ di ansia”.
Il responsabile del Miur ha poi cortesemente risposto su tanti altri temi. Come l’annunciato progetto di tirocini per gli studenti delle classi terminali delle superiori, oltre che per gli universitari. “Penso che i tirocini durante il periodo degli studi universitari siano molto importanti. Innanzitutto perché mettono lo studente di fronte a un problema pratico e gli permettono di confrontarsi coi propri docenti su questa esperienza e sfruttarla al meglio ai fini di studio”.
“Quindi – ha aggiunto – non è semplicemente fare ore di pratica, è affrontare il tema concreto di cosa debba fare quando ci si trova di fronte a un problema di lavoro. In secondo luogo, si consente di immettere un giovane nella pubblica amministrazione, nelle imprese, nelle istituzioni, giovani che porteranno innovazione, freschezza. Quindi è una esperienza formativa sotto tutti i profili: sia per chi ospita il giovane tirocinante che per il tirocinante stesso. E’ molto importante questa esperienza”.
“I ragazzi che escono dalla maturità – ha continuato il ministro – dovrebbero avere già chiaro il percorso da seguire dopo; quindi dopo il fisiologico rilassamento post-esame, dovrebbero concentrasi su quello che dovrà essere l’inizio di una nuova vita, senza tensioni, con allegria, perché è un momento di passaggio che finisce, ma con gli occhi bene aperti sul domani, su cosa fare, avere le idee chiare sulle scelte da fare, anche in funzione universitaria, scegliendo le materie che più li appassionano in vista della professione che vogliono fare, un pensiero quanto più possibile lungimirante”.
Sul caso dell’Istituto “Luca Pacioli ” di Nola, dove la Procura sta indagando per diplomi “comprati” dagli alunni senza aver mai frequentato le lezioni, e in generale sul cosiddetto “diplomificio”, il ministro ha detto: “E’ un fenomeno che ci preoccupa molto, e vigileremo su queste situazioni che sono ingiuste, inique verso tutti quelli che studiano seriamente , verso chi lavora bene, e verso tutte quelle scuole serie ed efficienti. Per cui , dopo la riunione di ieri con il gabinetto e i sottosegretari, avvieremo tutte le misure necessarie, sia di tipo ispettivo che di tipo normativo per contrastare e stroncare questo fenomeno, che ci ha molto colpiti”.