E la burocrazia, dice la ministra, si combatte con la collegialità, come la volontà di riforma, che se si vuole occorre “che tutti si sia parte di un’unica quadra e non si fanno mai le cose da soli, ma insieme. Anche nel governo. I problemi della scuola e dell’università non saranno solo del mio Ministero, ma di tutto l’esecutivo. Se ragioniamo così riusciremo ad affrontare le difficoltà e a fare, spero, qualcosa di utile”
L’università italiana, per la neo ministra: “Sconta i troppi tagli di questi anni, continui e pesantissimi. Il blocco del turn over del personale ha inoltre avuto come conseguenza il mancato rinnovamento della classe docente. Così l’università è invecchiata e si è impoverita.” Pere questo occorre riformare a sua volta la riforma Gelmini. Ha introdotto troppa burocrazia. Va semplificata”. E non solo, ma bisogna “favorire il reclutamento nell’Università, che va assolutamente ringiovanita. Saranno però determinanti voglia, motivazione e qualità: chi prende questa strada sappia che dovrà essere disponibile a spostarsi e a fare esperienza in Italia e anche all’estero”. Stesso discorso anche per la scuola e per sconfiggere il precariato, per il superamento del quale, dice Carrozza: “abbiamo ricevuto anche raccomandazioni a livello europeo per risolvere il problema. Non voglio fare annunci, preferisco dire le cose una volta fatte”.
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