Carrozza, i libri di storia ricordino la tragedia del Vajont

”Dobbiamo fare in modo che cose del genere non accadano mai più e permettere una riconciliazione di questi superstiti, di questo Paese, di chi ha vissuto questa tragedia, con le istituzioni per tutto quello che è accaduto” ha detto il ministro a margine di una ricognizione che ha definito ”impressionante”. Il 9 ottobre l’anniversario, il 4 una delegazione di superstiti ed amministratori sara’ ricevuta al Quirinale. 
Al sindaco di Longarone, Roberto Padrin, che ha fatto notare come nei libri scolastici non si trovi una riga dedicata a quanto accadde la notte del 9 ottobre 1963, e che, pertanto, bisogna riparare, Carrozza ha risposto: ”Penso che questa sia una richiesta piu’ che lecita, la storia contemporanea si studia troppo poco. Scriverne significa prima di tutto rendere giustizia di quello che e’ accaduto e poi riflettere sul futuro e far si che si capisca che queste cose non devono avvenire mai più e che lo sviluppo economico deve essere compatibile e sostenibile con l’ambiente. Non si puo’ pensare che produrre energia abbia un valore in se’, se poi c’è il rischio che accadano queste tragedie”. Ma dei risvolti tecnico-scientifici, oltre che umani, di questa tragedia dovrebbero occuparsi anche le università.
”Mi impegnerò, se continuerò a restare al Governo, ma anche come semplice ricercatrice, a fare in modo che del Vajont possano trattare le tesi di laurea e ogni altra forma di studio universitario. Soprattutto ai fini della prevenzione e in particolare di una correlazione più puntuale tra sviluppo economico e rispetto dell’ambiente. Che qui non c’è stata, come ha accertato il processo de L’Aquila”.

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