“Bisogna ripensare sia l’esame di Stato sia l’ultimo anno delle superiori”: lo ha detto, in un’intervista a “Io donna” in edicola sabato 15 giugno, il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, augurando “un grande in bocca al lupo” ai ragazzi che devono affrontare la maturità.
Secondo il responsabile del Miur l’esame di Stato del quinto anno delle superiori “va ripensato”, per adeguarlo ai cambiamenti formativi introdotti negli ultimi anni.
La Carrozza torna anche a rilanciare l’anticipo dei test d’ingresso universitari ad aprile 2014: “come fanno gli altri Paesi, ed è meglio per risolvere i problemi organizzativi”, ha spiegato. Non raccogliendo, quindi, le tante critiche che avevano fatto seguito alle sue prime aperture verso l’anticip di cinque mese dei discussi test selettivi di accesso ai corsi a numero programmato.
Tra le altre priorità del ministro ci sono “l’edilizia scolastica, la formazione degli insegnanti, la semplificazione della normativa, la lotta alla dispersione scolastica e l’occupazione giovanile”.
Secondo il Ministro la digitalizzazione è ineludibile, ma (a differenza di quanto sosteneva Profumo) non è al primo posto. Sulle donazioni private si dice favorevole: non a caso, alla scuola superiore Sant’Anna di Pisa, dov’era rettore, aveva creato un fondo per le donazioni liberali.
Nel corso dell’intervista al settimanale, il Ministro parla anche di sé. E di come si è sentita in passato: “Una mamma imperfetta, che non cucinava le torte per le feste dei bambini e arrivava tardi a casa”. E parla di sé: “Da piccola adoravo la Barbie, costruivo case, mi inventavo storie. Nei weekend andavo fuori con gli scout, un’esperienza straordinaria”. E ora, nel tempo libero? “Ascolto molta musica classica per radio, Astor Piazzola, Adele, Nina Simone”. La sera? “Non faccio niente, sono troppo stanca. A Pisa facevo pilates e correvo, ora è impossibile. Ma mi manca l’attività sportiva”. Libro da far leggere a scuola: “‘Le confessioni di un italiano’, di Ippolito Nievo”. E se sua figlia, che studia Lettere, facesse l’insegnante? “Ne sarei felicissima”, risponde fiero il Ministro.