A tal proposito scrive: “io ho scelto di votare le riforme in parlamento, sia pure con i miei contributi anche critici e volti al miglioramento, io continuerò così, meglio riforme imperfette che l’immobilismo, ma dobbiamo stare attenti ad andare avanti senza ascoltare e senza portare con noi la larga parte del nostro elettorato che in queste elezioni è rimasto a casa per protesta, o peggio, per disinteresse. Il PD deve lavorare molto e non sulle correnti, a cui io resto profondamente contraria ed estranea, ma soprattutto sulle idee e sulle proposte concrete, sul coinvolgimento della base, che si sente lontana e considerata solo quando si tratta di mettere una crocetta su un nome per le preferenze. Tutte le divisioni emerse nel partito hanno allontanato la gente, che ha visto liti e divisioni, volte più all’interesse personale che a quello della comunità e dei cittadini. In ogni caso, io ci sono, non mi tiro indietro e sono pronta a lavorare per migliorare, sia per il Partito che per il governo”.
Parole che hanno un notevole peso, soprattutto in questi giorni in cui si delineano le posizioni politiche favorevoli e contrarie al Ddl sulla riforma della scuola .
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