Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, continua a mandare segnali di apertura al dialogo e al confronto con le parti coinvolte con il mondo scolastico. Anche quelle che sinora se ne sono disinteressate. Lo ha fatto anche il 30 novembre, nel corso all’inaugurazione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, quando ha detto che il sistema dell’istruzione “non può che essere uno solo e tutto collegato e quindi anche la comunità intellettuale è chiamata a occuparsene di più”.
“Gli intellettuali – ha aggiunto il responsabile del Miur – devono occuparsi di più della scuola, superando antichi steccati. E anche i partiti devono farlo, rispondendo in questo modo all’esigenza di affrontare concretamente i problemi della gente”.
Carrozza ha sottolineato che non ha “una riforma della scuola in testa”, ma vuole solo “perseguire questo obiettivo riattivando un dialogo tra mondi che fino a oggi sono stati troppo separati: lo faremo a partire dalla Costituente della scuola dei prossimi giorni, dove ascolterò proposte e suggerimenti e dove metteremo i temi della scuola, dell’istruzione, della formazione e della ricerca al centro dell’agenda politica del Paese”.
Il Ministro ha poi spiegato che la sua azione di governo sarà caratterizzata da tre sfide cruciali: “le nuove tecnologie che hanno radicalmente cambiato il modo di insegnare; la formazione degli adulti che deve essere capace di stare al passo con i tempi comprendendo la continua evoluzione del mondo del lavoro; e la ricerca”, facendo capire che è fondamentale continuare a investire su di essa, perché non esiste nessuna politica economica efficace senza adeguate risorse per la ricerca scientifica.
“Confindustria – ha concluso il Ministro – in questi anni l’ha capito e ha perseguito su questa strada, vorrei che anche altre associazioni, i partiti e la comunità intellettuale facessero altrettanto per fare sistema davvero e remare tutti dalla stessa parte”.