A meno di un mese dalla sua uscita di scena come ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza parla dell’operato del nuovo Governo a margine del master organizzato da Eunomia a Settignano, in provincia di Firenze. Ed è un giudizio positivo. Secondo Carrozza, infatti, sulla scuola le mosse portate avanti sinora dal premier Renzi sono in linea con il suo operato durato una decina di mesi: è un proseguimento di “quanto ho fatto io quando ero ministro dell’Istruzione, cioè puntare sull’edilizia scolastica”.
Carrozza, che rimane deputato del Pd, tiene a ricordare che attraverso il decreto del fare aveva “reso i sindaci ed presidenti di provincia commissari per gestire l’edilizia scolastica dentro gli enti locali”. Quello del nuovo Esecutivo viene quindi considerato un approccio giusto, ha proseguito Carrozza: “penso che l’unità di missione presso la presidenza del Consiglio sia un passo avanti perché permetterà di ovviare a tutti quei problemi burocratici che c’erano fra infrastrutture ed istruzione”.
“Il fatto di chiedere ai sindaci circa le scuole da ristrutturare è un ulteriore passo avanti – ha aggiunto Carrozza – Bisogna vedere se questo funzionerà. Il problema italiano è sempre poi la pratica amministrativa come viene attuata. Io stessa ho vissuto tutte le fasi: il decreto, la conversione in legge, i decreti attuativi, i rapporti stato-regione, i rapporti con gli enti locali. Sono queste le cose che in Italia devono essere riformate”.
Nessun riferimento, invece, al suo successore a Viale Trastevere Stefania Giannini. In effetti, per realizzare una valutazione dell’operato del Miur ancora non ci sono ancora riferimenti utili. Carrozza avrebbe solo potuto giudicare le prime dichiarazioni, un po’ “avventurose”, del nuovo Ministro. E ci sarebbe stato molto da dire, visto che su alcuni fronti Giannini sembrava voler dare una bella sterzata all’operato del Ministero. Ma i giudizi si danno sui fatti. E per quelli bisogna solo attendere.
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