“Il vero cambiamento culturale non passa solo per la sacrosanta denuncia degli episodi di violenza, ma per un riconoscimento concreto del contributo delle donne nella società a tutti i livelli, nel mondo dell’università e della ricerca, nella pubblica amministrazione e nell’impresa. Su questi temi dobbiamo essere costantemente impegnati, per far sì che il contrasto alla violenza contro le donne ci accompagni tutti i giorni”.
Lo ha detto il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Maria Chiara Carrozza, in occasione della Giornata mondiale del 25 novembre contro la violenza sulle donne.
“La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – prosegue il Ministro – istituita dalle Nazioni Unite nel 1999 chiama in causa le istituzioni e la società civile contro un fenomeno inaccettabile. Dobbiamo fare in modo che la scuola non sia semplicemente un luogo in cui si celebrano le ricorrenze, ma lo spazio in cui si sedimenta un reale cambiamento culturale”.
“La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – prosegue il Ministro – istituita dalle Nazioni Unite nel 1999 chiama in causa le istituzioni e la società civile contro un fenomeno inaccettabile. Dobbiamo fare in modo che
“Questo è vero a livello globale, se consideriamo che in molti Paesi il diritto all’istruzione viene negato ad alcune persone solo in quanto donne”, ha aggiunto il Ministro dell’istruzione che poi ha ricordato le coraggiose parole della giovane pakistana Malala Yousafzai, che è stata ferita dai talebani in un tentativo di omicidio contro la ragazzina che voleva andare a scuola e reclamava il diritto all’istruzione anche per le ragazze: “I libri e le penne sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo“.
Maria Chiara Carrozza ha concluso il suo intervento ricordando che “il cambiamento culturale è il complemento essenziale delle sanzioni e che il decreto ‘L’istruzione riparte’, proprio in attuazione della legge sul femminicidio, nella formazione del personale scolastico sottolinea l’importanza dell’aumento delle competenze relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamentodegli stereotipi di genere”.
Ricordiamo che il 25 novembre al Teatro Quirino di Roma si parla di maltrattamenti e femminicidi insieme a 950 ragazzi delle scuole. L’incontro è organizzato dal “Telefono Rosa”.