“La scuola è il pilastro su cui ricostruiremo il Paese dopo la crisi”.
Sono queste le importanti dichiarazioni fatte dal ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza davanti agli studenti vincitori del concorso ”Regoliamoci”, promosso dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti in collaborazione con il ministero.
Per il nostro Ministro dell’istruzione la scuola rappresenta il volano della rinascita del paese, primo e principale presidio di legalità.
A tal proposito, non bisogna scordare mai l’importanza del ruolo dell’insegnante che nella sua qualità di educatore inizia a formare le coscienze di cittadini rispettosi delle regole e delle leggi.
Il Ministro, accompagnata da don Luigi Ciotti, ha ribadito l’importanza di una sana istruzione, che rappresenta il valore primario per la crescita dell’individuo.
A tale riguardo Maria Chiara Carrozza ha augurato ai ragazzi presenti alla premiazione di essere bravi cittadini perché saranno loro a salvare il Paese.
Il ministro ha ringraziato l’associazione Libera per l’ottima idea di utilizzare il gioco, attraverso il concorso “Regoliamoci”, per promuovere i principi fondamentali della legalità.
”Il gioco esiste – ha detto ancora il Ministro – se esistono le regole ed è quindi importante per educare alla legalità”.
“E se il gioco è di squadra – ha aggiunto – insegna anche la coesione all’interno del team, una competizione corretta e ad accettare la sconfitta”.
Per il Ministro il problema dell’Italia è una carenza di etica pubblica e di etica della responsabilità , ecco perché la scuola diviene il pilastro fondante per ricostruire il Paese. A scuola si apprendono i principi etici di cittadinanza, che rappresentano il faro della nostra intera esistenza.
In sintonia con il Ministro si è detto don Ciotti che ha confessato di aver molto apprezzato le recentissime dichiarazioni di Maria Chiara Carrozza ( “O ci sono margini per un reinvestimento nella scuola pubblica oppure devo smettere di fare il ministro dell’Istruzione”).
Don Ciotti ha auspicato che questo Governo operi per il bene della scuola pubblica e pensi ad un serio investimento per un maggiore tempo scuola e per l’assunzione di un maggior numero di insegnanti. Questo vorrebbe dire che il Ministro non si dimetterà e che forse la scuola pubblica potrà salvare il Paese.