Carrozza: serve una nuova valutazione, ma non per individuare buoni e cattivi
Rivedere il sistema di valutazione. Di scuola e università. A sentirne l’esigenza è il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che nel corso del suo intervento a un convegno organizzato dalla Flc-Cgil – proprio sul tema della valutazione nei settori della conoscenza – ha spiegato le ragioni di una revisione importante dell’attuale modello.
“Sono convinta – ha detto il ministro – che l’Anvur (l’Agenzia per la valutazione dell’università e della ricerca) debba essere un’agenzia terza che si occupa dei metodi e a cui va dato un indirizzo. Non è corretto attribuire a un’Agenzia di valutazione il compito di definire obiettivi. E per questo lavorerò”.
Secondo il ministro l’Invalsi (l’Istituto nazionale di valutazione per il sistema scolastici) e Anvur, a parere del ministro, “devono parlarsi”: solo in questo modo è possibile ottenere continuità e coerenza nelle politiche. “Dobbiamo entrare nell’ottica della valutazione delle politiche che adottiamo. La finalità – ha assicurato comunque Carrozza – non è fare una classifica di buoni e cattivi, ma di avere rendicontazione e trasparenza”.
Un tema importante, per il ministro, è quello delle competenze degli studenti. E ha fatto l’esempio di quelli universitari. “lo scopo del sistema – ha detto – è dare una laurea che abbia dietro competenze adeguate. E per questo è bene verificare il livello degli studenti in ingresso e in uscita. L’obiettivo finale è quello di invertire la marginalizzazione dell’Italia, a livello internazionale, nei campi della conoscenza”.