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Carrozza sta con gli studenti: basta coi compiti per le vacanze!

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Sui compiti assegnati dai docenti agli alunni nel periodo estivo, il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, si schiera a fianco degli studenti e delle famiglie, una cui rappresentanza appena qualche settimana fa aveva espresso tutto il proprio malcontento: anche per il responsabile del Miur i compiti delle vacanze sarebbero inutili. Rispondendo ad alcune domande rivolte dal Messaggero, la Carrozza dice, senza giri di parole, che “non serve a niente imporre tonnellate di versioni di latino o decine di problemi da risolvere. Vengono smaltiti meccanicamente”. Quindi, “sarebbe bello che a ogni ragazzo fosse fornita una lista di libri perché selezioni le sue letture delle vacanze” anche perché “un bravo insegnante è quello che stimola la curiosità e incoraggia la scelta”.
Ora, premesso che una posizione del genere non si può imporre perchè andrebbe a ledere la libertà di scelta dei docenti (se assegnano compiti a volontà avranno i loro motivi…), non sarebbe stato più opportuno esternare questa posizione un mese e mezzo fa, in corrispondenza della fine dell’anno scolastico?
La Carrozza ha parlato anche del rinvio dell’adozione degli e-book nelle scuole: il quale sarebbe dettato dalla necessità di portare prima “Internet in tutte le scuole”. “La priorità”, ha continuato il Ministro, è “investire in edilizia scolastica”. Serve infine “un atto di coraggio”, sottolinea, “perché soldi non ce ne sono e quelli che ci sono dovrebbero andare all’istruzione. I nostri giovani possono salvare questo Paese. Ma se li mandiamo tutti via, siamo finiti”.
Nel corso dell’intervista al quotidiano romano, la Carrozza ha anche parlato dell’università italiana: secondo il Ministro “non si lascia abbastanza libertà ai giovani”. Gli atenei del nostro Paese sono troppo “strutturati” e troppo “gerarchici”: “il professore anziano – continua Carrozza – fa da tappo. E negli enti di ricerca non c’è sufficiente turn over”.
Per cambiare le cose, dice, “chi vince un progetto europeo dovrebbe poter essere chiamato dall’università senza passare per concorsi nazionali”. Ai ragazzi italiani, aggiunge, “bisogna far sapere che una laurea in materie scientifiche e tecnologiche aiuterà a trovare lavoro”. In questo senso occorre “preparare i percorsi dalla medie”. Il ministro parla anche del suo rapporto con il premier Enrico Letta, che definisce “empatico ed anche autorevole”, e sulla possibilità di un rimpasto di governo dice di non aver “mai creduto all’ipotesi”.