La voce che circola in Transatlantico, scrive L’Huffington , è che quest’area starebbe sondando il terreno per esprimere una candidatura condivisa da contrapporre a Renzi e Cuperlo. Nei giorni scorsi sarebbe stata battuta anche la pista che porta al nome del ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza.
“È priva di fondamento la notizia che parlamentari vicini a Rosy Bindi siano disponibili a sostenere un’eventuale candidatura alla segreteria del Pd del ministro carrozza”, precisa tuttavia una nota dell’addetto stampa della Bindi. I bindiani “non hanno mai partecipato a un incontro in tal senso”, visto che per Bindi “la ricerca di un altro nome non è di tipo identitario”.
Secondo alcuni, l’ipotesi Carrozza, si legge ancora sul giornale online, risponderebbe a due ordini di ragioni: la prima, dare una chance a chi, convergendo sul nome di Matteo Renzi, vede ora concretizzarsi il rischio di non riuscire a esprimere rappresentanti nelle assemblee regionali e in quella nazionale a causa del sistema della lista unica per ciascun candidato.
In secondo luogo, è il ragionamento che si fa in queste ore, un quinto candidato con le caratteristiche del ministro potrebbe rosicchiare consensi nei confronti dello stesso Cuperlo, sul cui nome sono confluiti alcuni esponenti definiti ‘franceschiniani delusi’ che non vedrebbero male l’impegno di un ministro ‘laico’, dall’alto profilo istituzionale e donna.
Sarebbe infatti l’unica donna a correre per la segreteria e questo risulterebbe un dettaglio non di poco conto nell’ottica del voto per ‘genere’. La questione che sembra già aver fatto tramontare l’ipotesi, a meno di sorprese clamorose quanto nefaste per l’esecutivo, è quella legata all’incarico di governo del ministro che non le consentirebbe di essere della partita. I lettiani smentiscono che l’ipotesi sia in campo e anche dal ministero di viale Trastevere si smentisce sia che ci siano stati contatti, sia l’eventuale candidatura, visto l’impegno del ministro sul fronte dell’attività di governo.
Quel che è certo, al di là dei nomi, è che la ricerca del terzo candidato continua e dovrebbe avere termine entro il 5 ottobre, quando i non allineati si sono dati appuntamento per tirare le fila in vista delle scadenze congressuali, conclude l’Huffington Post
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