Introdurre argomenti di Finanza nei programmi di studio degli studenti della scuola superiore. L’idea è del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ed è stata comunicata attraverso un’intervista alla Stampa, nella quale il responsabile del Miur si dice rammaricato del fatto che “quest’anno non ho fatto in tempo, ma è uno dei temi di cultura generale da affrontare nelle scuole”.
Secondo Carrozza “bisogna fare in modo di inserire l’economia e la finanza nei programmi nazionali. Penso anche che la Settimana della cultura scientifica e tecnologica che ogni anno si organizza nelle scuole e nelle università non debba affrontare solo temi teorici ma vada declinata invece su più ambiti. E quindi vorrei al suo interno la Settimana dell’Economia, o quella sulla gestione dei rifiuti per uscire dalla formazione teorica e inserire le nozioni nella vita di tutti i giorni”.
“Non penso che” nuove materie “siano la soluzione”, precisa il ministro. Quindi, non si vuole ripercorrere la strada dell’incremento di un’ora al biennio di Tecnici e Ipsia già intrapresa per Geografia. “Più che caricare gli studenti e i professori con una nuova materia di studio – spiega – penso che sia efficace agire attraverso idee e progetti trasversali. E potenziando gli insegnamenti tradizionali applicandoli a concetti di economia. Mi piacerebbe che per capire il capitalismo si leggesse Dickens: le pagine di “David Copperfield” sono molto più chiare di tanti trattati in materia. Oppure per capire il concetto di Pil vorrei che lo si affrontasse durante le lezioni di matematica”. In tal caso, si dà per scontato che il prof di matematica abbia necessariamente competenze di Economia e Finanza. Ma ne siamo sicuri?