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Carta docente, per il 90% è molto utile ma 1 su 3 la vorrebbe per altro: irrita il silenzio assordante sui 500 euro 2024/25-Sondaggio

Perché quest’anno sull’assegnazione della Carta del Docente si è creato un silenzio assordante? Perché, con un ritardo senza precedenti, non è stato ancora corrisposto l’importo dei 500 euro nel borsellino elettronico dei docenti di ruolo e dei supplenti annuali fino al 31 agosto? Della card, introdotta dalla Legge 107/2015, art. 1, comma 121 per consentire agli insegnanti di spendere un budget annuale in attività e materiali per la loro formazione, sembrano essersi perse le tracce e cresce il timore dell’applicazione del taglio (si parla con insistenza di circa 100 euro in meno l’anno, come del resto previsto dal Governo Draghi per fare confluire le economie ricavate sul nuovo reclutamento).

A preoccupare il corpo insegnante è il fatto che per quasi un decennio la Carta del docente è stata assegnata nella seconda decade di settembre, mentre per la copertura economica relativa all’anno scolastico appena iniziato, il 2024/25, (comprese le somme residue del 2023/24), siamo giunti a ottobre inoltrato senza avere alcuna comunicazione o giustificazione da parte del Ministero. Così, tanti insegnanti stanno esprimendo tutto il loro disappunto, soprattutto perché l’inizio dell’anno scolastico comporta la programmazione di tutte le attività, compreso l’aggiornamento professionale obbligatorio introdotto sempre dalla Buona Scuola approvata dal Governo Renzi. Avere a disposizione i 500 euro annuali (in diversi casi anche 1.000 euro, considerando gli “avanzi” dell’anno precedente) avrebbe rappresentato una boccata d’ossigeno non indifferente.

Intanto, i sindacati affermano di voler portare all’attenzione del Ministero la situazione anomala, in particolare la Flc-Cgil e la Cisl Scuola: la prossima settimana, l’8 ottobre, faranno emergere il problema durante l’incontro fissato con il ministro Giuseppe Valditara.

Nel frattempo, per meglio comprendere come considerano i docenti la card annuale per la loro formazione, La Tecnica della Scuola ha condotto un sondaggio tra gli insegnanti italiani: dall’indagine – che ha coinvolto 3.174 lettori di tutto il Paese, con partecipazioni infatti da Nord, Sud e Isole – risulta che la Carta del docente continua a essere considerata un supporto importante, anche se non immune da critiche. Certo, se la maggior parte degli insegnanti apprezza, infatti, l’opportunità di utilizzare questi fondi per la propria formazione, c’è anche chi chiede una riflessione più ampia su come valorizzare e sostenere la categoria.

I dati nel dettaglio

La prima domanda posta ai partecipanti riguardava l’utilità della Carta del Docente: ebbene, la stragrande maggioranza dei docenti (il 87,8%) si è espressa positivamente, confermando che questo strumento rappresenta un valido supporto per le loro esigenze. Tuttavia, non sono mancate voci critiche: alcuni partecipanti hanno sottolineato come la carta sia utile solo in quanto rappresenta una risorsa aggiuntiva, ma hanno messo in evidenza limiti e criticità.

Un docente ha affermato: “È utile come qualsiasi emolumento, ma è vergognoso che si debba dipendere da questo strumento per migliorare la propria formazione”.

Un altro ancora ha fatto emergere la “rosa” troppo ridotta di attrezzature e prodotti acquistabili con la card: “È molto utile, ma dovrebbe permettere di comprare una gamma maggiore di prodotti utili all’insegnante che ora non sono compresi. Ad esempio materiali di cancelleria che spesso nelle scuole scarseggiano, stampanti…ecc. Non trovo utile invece sia, ad esempio, permesso di andare al cinema a vedere qualsiasi cosa o ai concerti di qualsiasi cantante”.

Il sondaggio ha esplorato anche la possibilità di utilizzare i fondi della Carta per altri scopi. Anche su questo punto le opinioni sono state prevalentemente contrarie al cambiamento. Un’ampia percentuale di insegnante (il 67.2%) ha indicato che la Carta dovrebbe restare così com’è, mentre una minoranza ha proposto che i fondi vengano utilizzati per un aumento degli stipendi. Raccogliamo qualche commento al riguardo:

  • Servono ai docenti per formarsi o per acquistare tecnologia, con gli stipendi che hanno non si possono permettere né computer né tablet;
  • Nello stipendio senza vincoli, la formazione, l’aggiornamento e gli strumenti tecnologici dovrebbere essere forniti dallo stato come per tutti gli altri lavoratori;
  • Aumento stipendi, investimenti sull’istruzione di qualità (e non solo “argomenti alla moda”).

Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 27 settembre al 2 ottobre 2024. Hanno partecipato  3.174 soggetti. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici. La Tecnica della Scuola non si assume alcune responsabilità per utilizzi impropri o parziali dell’esito dell’indagine effettuata.

Sara Adorno

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