“Per interventi tecnici, sono possibili brevi interruzioni del servizio dalle ore 7.00 alle ore 8.00 nelle giornate dal 31 luglio al 9 agosto 2018”. Si tratta del messaggio che compare sulla pagina principale dedicata alla carta del docente, il bonus di aggiornamento destinato agli insegnanti.
I soldi rimangono dopo il 31 agosto
Come anticipato in esclusiva da La Tecnica della Scuola, è intenzione del ministro dell’Istruzione mantenere in vita tutte le quote residue della carta docente da 500 euro: anche quelle dell’anno scolastico 2016/2017, che invece dal 1° settembre prossimo avrebbero dovuto essere incamerate dallo stesso Miur.
La decisione è stata motivata dal fatto che nell’anno scolastico 2017/2018, l’erogazione della somma è giunta ai circa 750mila docenti di ruolo in sensibile ritardo: l’accreditamento, posticipato di alcuni mesi, quindi, ha dato facoltà ai vertici del Miur di non far perdere alcuna somma.
Questo significa che tutto ciò che i docenti si ritrovano nella carta docente, da fruire attraverso il cosiddetto Spid, comprensivo ovviamente delle somme non spese nell’anno corrente, il 2017/18, potrà essere spese entro il 31 agosto 2019.
Non solo, a questi soldi si aggiungeranno anche quelli del prossimo anno scolastico. In teoria, un docente che non ha ancora speso nulla, si ritroverà un “tesoretto” formativo da 1.500 euro.
Come utilizzare il bonus
Al termine del blocco segnalato, il servizio sarà nuovamente disponibile per fruire di tutte le possibilità destinate all’aggiornamento del personale docente a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all’articolo 514 del DLgs 297/94, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all’estero, delle scuole militari.
La carta può essere utilizzata per l’acquisto di:
– libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
– hardware e software;
– iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
– iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
– titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
– titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
– iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola).
Il Ministero ha specificato, inoltre, che non sono ammessi tutti quei dispositivi che hanno come caratteristica principale le comunicazioni elettroniche. Ergo, tutti gli smartphone sono esclusi perché non sono prettamente funzionali all’uso in ambito accademico.
Non sono stati annoverati tra i prodotti acquistabili nemmeno i componenti parziali di dispositivi elettronici. In concreto, ci si riferisce a toner e cartucce, stampanti, chiavette USB, macchine fotografiche, videocamere e videoproiettori.
Il Miur ha fornito alcune precisazioni con delle FAQ, che possono ritenersi tuttora valide, e che meglio chiariscono cosa può essere acquistato.
Ad esempio, il Ministero ha spiegato che l’acquisto di libri, pubblicazioni e riviste, anche in formato digitale, non deve essere necessariamente attinente alla disciplina insegnata e quindi anche un docente di matematica può utilizzare la carta per l’acquisto di un romanzo. Questo perché la legge 107/2015 riconosce fondamentale la formazione professionale del docente nel quadro degli obiettivi formativi, che riguardano competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità.
Allo stesso modo le rappresentazioni cinematografiche, l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo non devono essere necessariamente attinenti alla disciplina insegnata, in quanto la formazione professionale del docente riguarda competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità.
Riguardo all’acquisto di hardware e software c’è stata molta confusione, perché le apparecchiature tecnologiche sono molteplici. Sempre in una FAQ, con riferimento agli hardware, il Miur ha precisato che rientrano nella categoria degli strumenti informatici che sostengono la formazione continua dei docenti:
Straordinariamente non sono invece ammessi gli smartphone, i quali, secondo il Miur, hanno come principale finalità le comunicazioni elettroniche e non sono pertanto da considerarsi prevalentemente funzionali ai fini promossi dalla Carta del Docente (anche se ormai sono assimilabili in tutto e per tutto al tablet).
Non rientrano neppure le componenti parziali dei dispositivi elettronici, come:
È invece possibile utilizzare il bonus per acquistare le componenti hardware necessarie ad assemblare un PC completo.
In merito ai software acquistabili, sono ammessi tutti i programmi e le applicazioni (disponibili in formato elettronico, disponibili in cloud, scaricabili online o incorporati in supporti quali memorie esterne, CD, DVD, Blue Ray), destinati alle specifiche esigenze formative di un docente, come ad esempio programmi che permettono di consultare enciclopedie, vocabolari, repertori culturali o di progettare modelli matematici o di realizzare disegni tecnici, di videoscrittura, di editing e di calcolo (strumenti di office automation).
Non rientra invece l’abbonamento per la linea di trasmissione dati ADSL, perchè nonè un software destinato alle specifiche esigenze formative di un docente. Così come non vi rientrano il pagamento del canone RAI o la Pay tv.
Il bonus può anche essere utilizzato per l’acquisto di strumentazioni elettroniche digitali che migliorino lasperimentazione didattica multimediale della scuola, come per esempio una LIM, o la sperimentazione didattica in generale, come ad esempio libri, riviste o materiale didattico per la biblioteca scolastica. Infatti il Miur ha chiarito che l’impiego diretto del bonus o di parte di esso per la sperimentazione didattica rientra nell’organizzazione delle “attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione”.
Infine, andando più nel particolare, è possibile per un insegnante di laboratorio di informatica acquistare una stampante 3D per migliorare il suo insegnamento, in quanto il dispositivo consente di sperimentare modelli didattici innovativi, in linea con le finalità della formazione e dell’aggiornamento professionali.
Un insegnante di musica può utilizzare il bonus per l’acquisto di uno strumento musicale, purché lo strumento musicale sia strettamente correlato alle iniziative individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa e del piano nazionale di formazione. In questo caso infatti l’acquisto dello strumento è finalizzato a migliorare le competenze specifiche del docente in relazione all’indirizzo della scuola e rientra pertanto nelle finalità formative previste dalla norma.
Mentre, un docente di scienze motorie non può utilizzare il bonus per pagare la quota associativa ad associazioni sportive, ma può utilizzarlo per i corsi inerenti attività sportive federali finalizzati alla formazione e all’aggiornamento delle professionalità del docente.
Si può visualizzare la lista degli esercenti accreditati a questo link. L’elenco è in continuo aggiornamento poiché le procedure di accreditamento sono sempre attive.
Sulla piattaforma, anche senza effettuare l’accesso, sono disponibili una serie di FAQcostantemente aggiornate dal Miur.
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