Attualità

Carta del docente: dove sono i 500 euro non spesi l’anno scorso?

Sono migliaia i docenti che attendo la fatidica data per poter generare e spendere il bonus residuo dell’anno scolastico scorso.

Tuttavia, ad oggi, non è dato sapere da quale giorno sarà possibile generare il concitato buono relativo ai denari residui. Certo, non v’è chi non colga che risulta assai curiosa la gestione dei “bonus” della carta del docente.

BONUS SCOMPARSO?

Infatti, dal 14 settembre scorso i docenti hanno potuto generare e spendere solo il bonus di 500 euro per l’anno scolastico in corso, mentre, paradossalmente, il bonus risparmiato l’anno scorso è sparito dal portafoglio elettronico.

Quasi come se la banca o l’ufficio postale dicesse al docente, senta: per ora spenda lo stipendio di questo mese, quello del mese precedente potrà spenderlo tra qualche mese. In molti si chiedono il perché di questa politica ministeriale.

Qualcuno ha cominciato anche a sospettare: forse non ci sono le risorse economiche e per i docenti “risparmiatori del bonus 2016/17” ci sarà l’amara sorpresa?

Va sottolineato che in tanti, appena appresa la notizia che il bonus per l’anno scolastico 2016/17 si potesse cumulare con quello dell’anno scolastico in corso, hanno appositamente risparmiato i 500 euro per avere una somma più “dignitosa” (1.000 euro) da destinare alla formazione così tanto sbandierata dalla Legge 107.

A FINE OTTOBRE LE SOMME SPETTANTI

Ad onor del vero, per esser precisi, sulla home page della carta del docente https://cartadeldocente.istruzione.it/#/campeggia la scritta: “entro la fine di ottobre nell’area personale del docente sarà possibile visualizzare ed utilizzare anche le somme non spese (o i bonus non validati) precedentemente”.
Oggi è il 25 ottobre, mancano 6 giorni alla fine del mese e siamo nel periodo indicato per l’accredito, ma delle somme residue dell’anno scorso non c’è ancora neanche l’ombra. Né tantomeno è stata indicata una data utile.
Interpellati, una settimana fa, alcuni sindacalisti nazionali di varie sigle, hanno fatto spallucce dicendo: “non so il giorno. Hanno detto fine mese senza precisare!” oppure “domani m’informo!” ecc. ecc.
Insomma, sull’argomento, e non solo, vige l’assenza d’interesse più totale. Anche qui, l’atteggiamento è alquanto bizzarro, soprattutto considerando il periodo storico, visto che siamo in fase di rinnovo contrattuale per l’intero comparto della Scuola Pubblica.
Speriamo solo non venga adottato il medesimo e ormai dilagante pressappochismo anche nelle fasi negoziali per il rinnovo di un CCNL scaduto da quasi 10 anni.

Carmine Nicoletti

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