L’assegnazione della Carta del docente, a partire dal 2016, deve essere prevista anche ai docenti Religione cattolica non di ruolo: a sostenerlo è stato il Tribunale di Catania, che ha accolto il ricorso di diversi precari. A promuovere l’istanza è stato, nello specifico, il segretario territoriale della Cisl scuola di Catania, il professor Ferdinando Pagliarisi, e l’avvocato Dino Caudullo, che ha prodotto l’azione legale.
Il tribunale siciliano ha spiegato che i precari non possono essere esclusi dall’aggiornamento professionale, poiché si andrebbe a non tenere conto della recente sentenza della VI sezione della Corte di Giustizia Europea del 18 maggio 2022, in linea con la sentenza del Consiglio di Stato del 16 marzo 2022 n. 1842, che condanna la differenza di trattamento tra docenti a tempo indeterminato e i docenti assunti nell’ambito di rapporti di lavoro a tempo determinato.
Ne deriva che anche i docenti a tempo determinato possono usufruire del beneficio economico di 500 euro annui, tramite la “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all’art. 1 della Legge n. 107/2015.
La Cisl Scuola ha fatto sapere di volere continuare, “grazie al suo operato, ad essere sempre a fianco dei docenti della scuola italiana per garantirne i propri diritti, è a disposizione di tutti quei docenti non di ruolo, tra cui gli IRC, che vorranno fare ricorso per ottenere la propria Carta del docente”.
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