Un nostro lettore ci segnala la sua “disavventura” con la carta del docente, disavventura che ha avuto però un lieto fine.
Nel gennaio del 2016 l’insegnante aveva effettuato una spesa utilizzando una parte della somma di 500 euro che gli era stata accreditata sullo stipendio negli ultimi mesi del 2015 (come si ricorderà, infatti, per il primo anno non era entrata in funzione la “carta virtuale”).
Nel luglio 2017 l’insegnante rendiconta la spesa alla propria scuola, ma il dirigente scolastico considerata la richiesta tardiva e non accetta la rendicontazione stessa.
A questo punto l’insegnante si rivolge all’Usr di competenza che, dopo aver interpellato anche il Ministero, invita l’istituzione scolastica a provvedere come richiesto dal docente.
In effetti proprio il 26 giugno 2017 il Miur aveva emanato una nota di chiarimento (la n. 13663) con la quale veniva ricordato che l’articolo 12, comma 2, del DPCM 28 novembre 2016 prevede che “le somme non spese entro il 31 agosto 2016 devono essere improrogabilmente utilizzate e rendicontate entro il 31 agosto 2017″.
“Le predette somme non rendicontate entro il predetto termine – si legge ancora nella nota – saranno recuperate a valere sull’erogazione dell’anno scolastico 2017/2018″.
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Per la verità la nota ministeriale invitava anche “tutte le istituzioni scolastiche a dare ampia diffusione della presente nota al personale docente interessato” e ad “inviare le ulteriori rendicontazioni agli Uffici scolastici regionali”.
Nel concreto, dunque, le spese effettuate nel corso del 2015/2016 possono ancora essere rendicontate nei prossimi giorni e comunque entro il 31 agosto. Dopo quella data la quota dei 500 euro accreditati sullo stipendio del 2015 (in genere novembre o dicembre) non ancora spesa sarà detratta dalla somma spettante per il 2017/18. In pratica chi avesse un vecchio residuo di 100 euro si vedrà accreditati sulla carta 400 euro e non 500.
Questo calcolo vale ovviamente per il 2015/16 mentre eventuali residui della carta virtuale entrata in funzione a fine 2016 rimarranno validi anche per il 2017/18 e si comuleranno con i “nuovi” 500 euro.
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