In merito al vostro articolo sulla carta del docente usata impropriamente, non posso che concordare. Solo quest’anno sono entrata in ruolo dopo aver fatto otto anni d’insegnamento da precaria e aver superato lo straordinario. Quindi, per la prima volta, mi son ritrovata ad avere l’opportunità di poter usare il bonus docenti. Ho un computer personale che ha un anno e pensavo di prendere la stampante per il lavoro a casa.
Con profonda amarezza, nel momento in cui ho letto le possibilità di acquisto, ho scoperto che la stampante, le cartucce, cuffie, mouse, pen-drive e hardisk, non sono contemplati come materiale di uso e consumo per i docenti. Credo, non solo io in fondo, che debbano rientrarci eccome. Sono alla base di un consumo annuale per lavoro, in qualsiasi settore. Forse davvero qualcuno al Ministero non ha ben presente la moltitudine di stampe e materiale che un qualsiasi docente a casa, e di propria spesa, produce in un anno scolastico.
Lasciamo perdere la burocrazia che c’è dietro la figura del docente, cosa che normalmente non viene vista dalle persone che tendono solo a criticare ed invidiare un ruolo considerato di ‘Élite’; ma quantomeno comprendere cosa usiamo di più, non sarebbe male. Non credo che nessuno avesse come intenzione quello di far rimuovere il bonus, ma, semmai, di portare in luce quanto sia incredibile non poterne usufruire per comprare materiale debitamente usato come cartucce e toner e stampanti. Invece di rimuoverlo, dovrebbero aggiornarlo e allargare la rosa di spesa d’acquisto.
Grazie per averne parlato.
Elisa Lo Conte
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