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Carta del docente, mai caricata cosi tardi da quando è nata. Forse si sta cercando di non ridurne l’importo, intanto si dovrà attendere ancora.

La settimana appena conclusa, con la giornata mondiale dei docenti, non ha ancora visto arrivare la ricarica della carta del docente 2024/2025. Con l’attivazione della piattaforma della carta elettronica del docente, sarà possibile anche capire se ai docenti di ruolo sarà assegnato un credito di 500 euro oppure un credito di 425 euro. Servirà attendere la prossima settimana o forse quella ancora successiva per scoprire se la Carta del docente è stata ridotta di 75 euro nel suo importo massimale o se invece il MIM, nelle pieghe del bilancio, ha trovato i fondi per mantenere l’importo del bonus a 500 euro.

Mai cosi tardi

La carta del docente è sempre stata attivata, da quando è nata, entro massimo il 27 settembre, mentre adesso, con l’avvio dell’anno scolastico 2024/2025, siamo arrivati al 5 ottobre senza potere accedere alla piattaforma riservata ai docenti di ruolo e, per il solo anno scolastico 2023/2024, anche ai docenti con contratto a tempo determinato fino al 31 agosto. Per dovere di informazione, ricordiamo che nell’anno scolastico 2018/2019 la Carta venne attivata il 12 settembre 2018, nell’anno scolastico 2019/2020 venne attivata il 12 settembre 2019, nell’anno scolastico 2020/2021 venne attivata il 24 settembre 2020, nell’anno scolastico 2021/2022 venne attivata il 21 settembre 2021, nell’anno scolastico 2022/2023 venne attivata il 27 settembre 2022 e nell’anno scolastico 2023/2024 venne attivata il 27 settembre 2023. Per la prima volta, da quando è stato introdotto il bonus docenti da 500 euro, sarà attivato nel mese di ottobre. Non è dato sapere se tale attivazione avverrà nella prossima settimana, dal 7 all’11 ottobre, oppure nella settimana che va dal 14 al 18 ottobre.

Forse stanno cercando i fondi

Il motivo di tanto ritardo, potrebbe risiedere nel fatto che si stanno cercando i fondi per evitare la riduzione del bonus a 425 euro. In buona sostanza si sta verificando se nelle pieghe del bilancio del MIM si possano trovare circa 70 milioni di euro per evitare il taglio previsto per legge.

La legge che taglia la Carta docente

È bene ricordare, al fine di conoscere le origini della Carta del docente, che l’art.1, comma 121 della legge 107/2015 aveva introdotto una carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. La suddetta Carta, dell’importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico, sarebbe stata utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.

Al comma 123 dell’art.1 della legge 107/2015 veniva autorizzata, attraverso le leggi di bilancio, la spesa di euro 381,137 milioni annui a decorrere dall’anno 2015. Il Governo Draghi, con il decreto legge 36/2022 che modifica il decreto legislativo n.59/2017 introducendo l’art.2 bis, autorizza la riduzione della spesa annua della carta del docente, sottraendone 19 miloni per il 2024 e 50 miloni per il 2025.

È importante ricordare, per dare una precisa verità storica, che la riduzione del bonus da 500 euro della Carta del docente non è politicamente imputabile all’attuale Presidente del Consiglio, ma la norma del su richiamato art.2 bis del decreto legge 59/2017, risale al 2022 quando a Palazzo Chigi c’era Mario Draghi.

L’applicazione della legge suddetta comporterebbe una riduzione dela bonus docente di circa 100 euro. Quindi potrebbe verificarsi che con la ricarica della carta elettronica del docente, ci possa essere una decurtazione tale da trovare un bonus massimo di 420 euro o addirittura di 400 euro.

Lucio Ficara

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