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Carta del docente, sembra esserci carenza di copertura finanziaria per garantire la ricarica di 500 euro.

La questione riferita alla prossima ricarica di 500 euro per tutti i docenti di ruolo ha dei contorni di incertezza e, a quanto sembrerebbe, anche una carenza di copertura finanziaria per garantire la ricarica di 500 euro a tutti i docenti di ruolo. Esiste anche il problema di garantire il bonus ai docenti con contratto fino al 31 agosto 2025 e di pagare i docenti precari con contratti al 30 giugno destinatari di numerosissime sentenze a loro favore per il recupero di uno o più anni della fruizione del bonus. Un vero e proprio caos, quello della carta del docente, che rischia di mettere in difficoltà il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Carta del docente come funziona

Il 31 agosto 2024 è scaduto il termine per potere utilizzare il bonus docente di 500 euro residuato dall’anno scolastico 2022/2023, mentre verrà recuperato, per un massimo importo di 500 euro, il residuo non speso del bonus dell’anno scolastico 2023/2024.

Per cui i docenti di ruolo che non hanno speso il bonus docente 2023/2024 oppure lo hanno speso parzialmente, troveranno disponibile fra qualche giorno (si presume entro settembre 2024) il residuo non speso dell’a.s. 2023/2024 con l’aggiunta del bonus docenti previsto per l’anno scolastico 2024/2025.

C’è la probabilità, non comunicata dai canali ufficiali del MIM, che ci possa essere la sorpesa negativa della decurtazione dei 500 euro che potrebbero essere diventati 420 per effetto di una mancata copertura finanziaria.

Rischio decurtazione bonus docente

È bene ricordare che l’art.1, comma 121 della legge 107/2015 aveva introdotto una carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. La suddetta Carta, dell’importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico, sarebbe stata utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.

Al comma 123 dell’art.1 della legge 107/2015 veniva autorizzata, attraverso le leggi di bilancio, la spesa di euro 381,137 milioni annui a decorrere dall’anno 2015. Il Governo Draghi, con il decreto legge 36/2022 che modifica il decreto legislativo n.59/2017 introducendo l’art.2 bis, autorizza la riduzione della spesa annua della carta del docente, sottraendone 19 miloni per il 2024 e 50 miloni per il 2025.

È importante ricordare che l’unica forza politica attualmente al Governo e che si opponeva al Governo Draghi era il partito di Giorgia Meloni. In buona sostanza la riduzione della Carta del docente non è politicamente imputabile all’attuale Presidente del Consiglio, ma la norma del su richiamato art.2 bis del decreto legge 59/2017, in due anni di Governo Meloni non è stato abrogato o modificato.

L’applicazione della legge suddetta comporterebbe una riduzione dela bonus docente di circa 100 euro. Quindi potrebbe verificarsi che con la ricarica della carta elettronica del docente, ci possa essere una decurtazione tale da trovare un bonus massimo di 420 euro o addirittura di 400 euro.

Numerose sentenze sulla carta del docente

È utile sapere che il comma 121 dell’art.1 della legge 107/ 2015 è stato modificato dal Decreto Legge 13 Giugno 2023 n. 69, estendendo la “Carta del Docente“, per l’anno scolastico 2023/2024, anche ai supplenti annuali con contratto fino al 31 agosto 2024. Lasciando fuori la maggior parte dei precari con contratti fino al 30 giugno o fino al termine delle lezioni. Eppure le sentenze sulla Carta del docente trovano accoglimento totale anche per i docenti con supplenza fino al 30 giugno, come si evince dalla Sentenza della Corte di Cassazione n. 29961 del 27 ottobre 2023. In tale Sentenza è stato sancito il diritto di tutto il personale docente di ruolo e non di ruolo, con contratto al 30/06 e al 31/08, ad avere assegnata la carta docente, sanando così una inaccettabile discriminazione nei confronti di lavoratori che assolvono gli stessi compiti istituzionali.

Se il MIM dovesse accogliere l’orientamento della Cassazione e decidesse di assegnare il bonus del docente anche ai circa 200 mila docenti con incarico annuale e fino al termine delle attività didattiche, servirebbero altri 100 milioni di euro.

Quindi per garantire il bonus docente a tutti i docenti di ruolo e non di ruolo, con una ricarica di 500 euro, servirebbero 450 milioni di euro. Tale cifra non sta, almeno per adesso, nelle disponibilità del MIM. Attendiamo di conoscere quanto sarà la cifra che verrà ricaricata e a quanti docenti verrà riconosciuto questo bonus del docente.

Lucio Ficara

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