Nell’ultima settimana di settembre dovrebbe essere riattivata la funzionalità della carta del docente per l’anno scolastico 2024/2025. Collegandosi alla piattaforma della Carta del docente dopo avere fatto l’accesso con lo SPID, i docenti si trovano davanti ad una schermata in cui è scritto “Iniziativa scaduta” e con la richiesta “Chiudi”. In buona sostanza la funzionalità della Carta del docente non è attiva, e bisognerà attendere ancora qualche giorno.
È bene ricordare, al fine di conoscere le origini della Carta del docente, che l’art.1, comma 121 della legge 107/2015 aveva introdotto una carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. La suddetta Carta, dell’importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico, sarebbe stata utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.
Al comma 123 dell’art.1 della legge 107/2015 veniva autorizzata, attraverso le leggi di bilancio, la spesa di euro 381,137 milioni annui a decorrere dall’anno 2015. Il Governo Draghi, con il decreto legge 36/2022 che modifica il decreto legislativo n.59/2017 introducendo l’art.2 bis, autorizza la riduzione della spesa annua della carta del docente, sottraendone 19 miloni per il 2024 e 50 miloni per il 2025.
È importante ricordare, per dare una precisa verità storica, che la riduzione del bonus da 500 euro della Carta del docente non è politicamente imputabile all’attuale Presidente del Consiglio, ma la norma del su richiamato art.2 bis del decreto legge 59/2017, risale al 2022 quando a Palazzo Chigi c’era Mario Draghi.
L’applicazione della legge suddetta comporterebbe una riduzione dela bonus docente di circa 100 euro. Quindi potrebbe verificarsi che con la ricarica della carta elettronica del docente, ci possa essere una decurtazione tale da trovare un bonus massimo di 420 euro o addirittura di 400 euro.
Restiamo in attesa di sapere se nella ricarica del bonus docente per la formazione e l’aggiornamento troveremo 500 euro oppure di meno, ma ancora non è dato saperlo. Bisognerà attendere ancora qualche giorno per conoscere l’entità del bonus docente per l’anno scolastico 2024/2025, eppure c’è già qualche sindacato che, già prima del taglio della Carta docente, parla di riduzione della somma pro capite e di una mancanza di valorizzazione professionale del ruolo degli insegnanti e della loro formazione. La Flc Cgil in una sua nota sostiene il fatto che la ricarica della Carta docente per l’anno scolastico 2024/2025 sarà di 425 euro, contro questo taglio il sindacato guidato da Gianna Fracassi chiederà al Ministro Valditara di escludere il taglio ed estendere la Carta docente a tutti i docenti precari.
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