Negli ultimi giorni si è discusso molto della Carta del Docente, il bonus introdotto con la Legge 107/2015 per sostenere la formazione e l’aggiornamento professionale degli insegnanti. Finora, l’importo della carta è stato di 500 euro, ma secondo fonti sindacali potrebbe scendere a circa 400 euro.
Come noto, il bonus è utilizzato anche per coprire le ore di formazione obbligatorie, attraverso l’acquisto di corsi specifici. Proprio per questo motivo, negli anni scorsi molti docenti precari hanno presentato ricorsi, ottenendo il diritto all’accredito della carta.
In attesa dell’attivazione della nuova Carta per l’anno scolastico 2024/25, numerosi utenti online stanno esprimendo le loro opinioni. Molti criticano la possibile riduzione dell’importo, mentre altri ritengono che la carta non sia uno strumento realmente utile per i docenti. Secondo questi ultimi, i veri problemi della scuola sarebbero legati a questioni come la retribuzione, ritenuta troppo bassa rispetto agli standard europei (dati OCSE 2024).
La Tecnica della Scuola invita i propri lettori a esprimere la loro opinione sull’efficacia della Carta del Docente e a riflettere sull’opportunità di destinare i fondi ad altre esigenze del mondo scolastico.
Nel sondaggio troverai le seguenti domande:
Qual è il tuo ruolo?
In quale luogo ti trovi attualmente?
La carta del docente è uno strumento utile per gli insegnanti?
Pensi che i fondi della carta del docente potrebbero essere impiegati in qualcos’altro?
Il sindacato spiega che la riduzione dell’importo sarebbe legata al fatto che le risorse per finanziarla sono state impegnate per altre finalità così come dispone un provvedimento normativo (DL 36/2022) voluto dal precedente Ministro e non modificato dall’attuale. Una parte delle risorse (19 mln di euro per il 2024 e 50 mln di euro per il 2025) saranno utilizzate per retribuire i docenti impegnati nelle attività di tutoraggio nei percorsi di formazione iniziale per l’accesso al ruolo dei futuri docenti. Altri 40 mln di euro (che porterà la carta a meno di 400 euro) saranno utilizzati dal 2027 per finanziare i corsi di formazione per il “docente stabilmente incentivato”, un percorso selettivo e premiale rivolto ad un’esigua minoranza di docenti che riceverà un “premio” a seguito di valutazione positiva al termine di un percorso articolato in tre cicli triennali successivi.
La Flc Cgil è già sul piede di guerra. Come già annunciato in una nota, avanzeranno delle richieste al Ministero proprio in occasione del prossimo incontro in programma il 2 ottobre 2024: “È così che si promuove il ruolo degli insegnanti, che si valorizzano professionalità e formazione, tagliando drasticamente le risorse a loro disposizione?”
“Non è accettabile il taglio che si prospetta per la card docenti, di cui va confermato l’importo; nel frattempo è necessario renderla disponibile anche per i docenti precari, a partire da quelli che attendono di vedere applicate le sentenze in base a principi confermati dalla Cassazione”. Così la segretaria generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci, rispetto alla decurtazione che si prevede per i 500 euro della card a disposizione degli insegnanti per acquisti di beni e servizi, come quelli legati ad attività di formazione e aggiornamento, utili a supportare la loro professionalità.
“Ancora una volta i fatti contraddicono le parole – sottolinea la segretaria CISL Scuola – Tutti d’accordo sulla necessità di incrementare le retribuzioni nella scuola, avvicinandole a quelle degli altri Paesi europei, ma intanto si diminuisce l’importo reso disponibile con la card. Poiché in buona parte la card è utilizzata per accedere ad attività formative, ecco un’altra contraddizione stridente con le affermazioni che indicano nella formazione in servizio un fattore di valenza strategica su cui investire. Una vera assurdità, quando ci sarebbe bisogno di rafforzare gli incentivi ad aggiornarsi, per avere una scuola che tiene il passo con la rapidità e la profondità dei cambiamenti”.
“La questione della card – conclude Barbacci – è una di quelle che la CISL Scuola ha inserito nella sua richiesta di convocazione dei sindacati inviata al Ministro. Nell’incontro che avremo il 2 ottobre ci attendiamo una risposta che sia in linea con gli intenti dichiarati dal Ministro anche in occasione della presentazione del rapporto OCSE: l’impegno di migliorare il trattamento economico dei docenti e in generale del personale della scuola non può essere contraddetto da interventi come quello che si prospetta sulla card”.
Per accedere al bonus dei 500 euro previsti per l’anno scolastico in corso e agli importi dei buoni non validati relativi allo scorso anno si utilizza lo SPID.
Gli insegnanti possono consultare la composizione del proprio borsellino elettronico attraverso la specifica funzione di “storico portafoglio”.
I 500 euro per i docenti si possono spendere in diversi modi:
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