A Napoli, il 27 novembre una rappresentanza di studenti delle scuole secondarie di primo grado ha firmato, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, la Carta della Legalità, che prevede una serie di impegni, con al primo punto quello di “rispettare gli altri, anzitutto tramite il rispetto della nostra Costituzione”.
L’intento è quello di “togliere il terreno sotto i piedi agli esponenti della camorra sconfiggendo la cultura, o meglio, la subcultura mafiosa”, facendosi promotori della cultura della legalità.
La Carta della Legalità è nata a Palermo il 23 maggio scorso in occasione della cerimonia commemorativa del 14° anniversario della strage di Capaci nella quale furono assassinati dalla mafia il giudice Giovanni Falcone, sua moglie, Francesca Morvillo, e gli agenti di scorta Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. La Carta verrà proposta in altre città e poi, con le decine di migliaia di firme apposte da giovani di tutta Italia, verrà imbarcata il 22 maggio 2007 sulla “nave della legalità” che la riporterà a Palermo dove il ministro Fioroni la consegnerà al presidente della Repubblica.
Durante la propria presenza nel capoluogo campano, il ministro Giuseppe Fioroni ha anche firmato, presso la Prefettura di Napoli, con i rappresentanti degli enti locali e delle organizzazioni sindacali confederali regionali il protocollo d’intesa sul progetto “Scuole aperte e sicure”.
Il progetto vuole rafforzare il ruolo di promozione e aggregazione culturale, civile e sociale delle scuole, coinvolgendo in maniera attiva i giovani e le loro famiglie nelle iniziative legate alla vita del territorio. L’accordo finanzia con 4.000.000 di euro il progetto di apertura pomeridiana delle scuole di Napoli e provincia, per contrastare il fenomeno della dispersione e degli insuccessi scolastici e favorire la diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza attiva. Presso l’Ufficio scolastico regionale per la Campania sarà costituito un comitato tecnico con compiti di programmazione e progettazione ed un comitato di monitoraggio e valutazione delle iniziative.
Fioroni ha sottolineato l’alternativa alla strada è la scuola, che significa educazione. “La criminalità – ha aggiunto il Ministro della Pubblica Istruzione – sta alzando il tiro anche contro le scuole, e questo avviene non solo in Campania. È il segnale che si vuole aggredire questo presidio dello Stato perché è in grado di prevenire il sorgere di nuovi fenomeni criminali e distruggere la criminalità organizzata”, concludendo che “la libertà che c’è nel sapere libera da un lato dal bisogno, e dall’altro dalla dipendenza verso terzi. Questo è quello che la criminalità organizzata non può permettersi”.