Sulle somme dello scorso anno della carta docente da assegnare, al Miur erano stato ottimisti: Viale Trastevere, infatti, non sono riusciti a rispettare la scadenza di fine ottobre, inizialmente indicata dallo stesso dicastero, per assegnare i soldi non spesi nel “borsellino elettronico” di ogni docente di ruolo.
Nel tardo pomeriggio dell’ultimo giorno del mese, sul portale on line “Carta del docente”, è stato infatti ‘postato’ il seguente messaggio: “si comunica che, per consentire il completamento delle procedure informatiche ancora in corso per il controllo dei dati amministrativi e contabili delle somme non spese nei precedenti anni scolastici, sarà possibile visualizzare tali importi (o i bonus non validati) a partire dai primi giorni del mese di dicembre, ed utilizzarli durante il corrente anno scolastico”.
La somma dell’anno scolastico 2016/2017 andrà comunque sempre necessariamente spesa, come già detto in precedenza, entro il prossimo 31 agosto.
La disposizione non farà piacere a molti docenti. E non hanno tutti i torti.
Lo stesso DPCM del 28 novembre 2016, che ha reso esecutiva la realizzazione della carta annuale da 500 euro approvata con la riforma della Buona Scuola, al comma 6 dell’articolo 6 spiega che “le somme non spese entro la conclusione dell’anno scolastico di riferimento sono rese disponibili nella Carta dell’anno scolastico successivo, in aggiunta alle risorse ordinariamente erogate“.
Quindi, i 100 giorni di ritardo nell’assegnazione della somma residua dell’anno passato non erano previsti.
Sui motivi del ritardo, al momento, non abbiamo indicazioni, oltre a quella prodotta dal Miur: ovvero, che sono ancora in corso le verifiche sulle somme spese attraverso il cosiddetto Spid.
L’unica cosa certa è che slitta di un’altra quarantina di giorni la possibilità di cumulare i 500 euro di quest’anno con quelli dell’anno scolastico passato, ancora non spesi.
Diversi insegnanti in questi ultimi giorni ci avevano chiesto che fine avessero fatto le somme residue, proprio perché intenzionati a cumulare le due quote e avere a disposizione un “gruzzoletto” per la formazione pari fino a mille euro. Dovranno pazientare ancora un po’.
Ricordiamo che La Tecnica della Scuola è ente formativo accredito Miur.
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