Aggiornamento docenti

Carta docente 500 euro, i tagli al Miur potrebbero ridurla

Hanno assunto una consistenza preoccupante i tagli in arrivo ai fondi degli istituti già ridotti all’osso e pure gli incentivi del personale, già annunciati dalla Tecnica della Scuola. Spulciando tra i decreti interministeriali che definiscono la revisione di spesa dei vari ministeri, si è scoperto che si tratta di una sorta di eredità della spending review lasciata dal ministero dell’Istruzione, a sua volta derivante dalle ultime Leggi di Bilancio.

Ebbene, la consistenza dei tagli si attesterebbe sui 160 milioni di euro. Per raggiungere l’obiettivo si dovrà “procedere a una riduzione significativa di interventi specifici a favore delle istituzioni scolastiche”.

Bonus 500 euro formazione docenti: possibile riduzione

Nel mirino dei ministeri non vi sarebbe “invece, il bonus docenti da 500 euro introdotto con la Buona Scuola destinato alla formazione e all’acquisto di materiale per tutti gli insegnanti di ruolo. Il personale di ruolo che ne beneficia è di circa 752mila unità. Alla carta docenti, ogni anno, si destinano quindi 376 milioni di euro”.

Fin qui nulla di nuovo: ad indicare per prima la conferma della carta docente annuale è stata proprio La Tecnica della Scuola, secondo cui sarebbe rimasta in vita anche se con possibile modifiche.

Ora, secondo Il Fatto Quotidiano, “un aumento non previsto del personale docente di ruolo rispetto a quanto stimato potrebbe comportare una riduzione dell’importo effettivo della Carta, da individuare con successivo provvedimento”.

Come dire: ai tagli, già previsti, per il fondo di funzionamento delle scuole e per quello di miglioramento dell’offerta formativa, per i docenti di ruolo si potrebbe aggiungere la beffa della riduzione di consistenza (anche se solo dall’a.s. 2019/20) di uno dei pochi provvedimenti della Legge 107/15 che ha riscosso solo consensi.

Cosa farà il nuovo Governo?

Ma cosa farà il nuovo Governo di questi decreti. C’è già che teme che vi darà seguito. Anche perché se M5S e Lega vogliono portare in porto gli obiettivi contenuti nel Contratto di Governo, avranno bisogno di molti quattrini. Non a caso i “grillini” hanno più volte indicato l’esigenza di rispolverare una fase di spending review.

E con quei fondi risparmiati si andrebbero a finanziare le varie manovre, da non pochi considerate “impossibili”: dalla flat tax al reddito d’inclusione, fino dalla cancellazione della riforma Fornero. Solo per citare le più note.

Speranza (Leu): flat tax, 50 miliardi a chi non ne ha bisogno e meno soldi alla scuola

Tra questi, figura Roberto Speranza, il coordinatore nazionale di Mdp, deputato di Leu: “La flat tax – ha scitto il 26 maggio Facebook è quanto di più lontano ci sia culturalmente da me. 50 miliardi in regalo a chi non ne ha bisogno e meno risorse a sanità e scuola pubblica che già rischiano di collassare. Da oggi insieme per il partito della sinistra e del lavoro in Italia”.

Alessandro Giuliani

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