La deputata di Azione-Italia Viva Maria Elena Boschi è intervenuta ieri 15 dicembre al Senato, dove le Commissioni riunite Cultura di Senato e Camera hanno svolto il seguito dell’audizione del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sulle linee programmatiche del suo dicastero.
Uno dei temi affrontati da Boschi, su cui ha chiesto delucidazioni al ministro, è la carta docente. La deputata si è domandata se questa verrà definanziata a partire dal 2024, una possibilità che potrebbe essere dietro l’angolo.
“Chiedo come si intende procedere sul tema della carta docente. Ci auguriamo che in Legge di Bilancio si possa evitare un definanziamento. Ma ci preoccupa soprattutto il fatto che molte sentenze estendano anche ai docenti precari questo bonus. Se non si stanziano risorse in più è evidente che si ridurrà di molto l’importo con un ampliamento della platea”, ha detto.
Insomma, secondo Boschi più beneficiari ci sono della card, minore, col tempo, sarà il suo importo, visto che non ci sono altri fondi da cui attingere. Come si ricorda, la Carta elettronica da 500 euro spetta anche ai docenti precari, come conferma anche la Corte di Giustizia europea. Qualche giorno fa una docente precaria, assistita dall’avvocato Dino Caudullo, ha vinto il suo ricorso al Ministero, che adesso dovrà risarcirla per 3500 euro.
Valditara, nel suo discorso, non ha discusso del tema. La Boschi, dopo l’audizione, non ha potuto non esprimere il suo disappunto. “Il ministro non risponde su temi cruciali per la scuola italiana, sia nella parte che riguarda gli studenti, sia in quella che coinvolge i docenti. Nessuna risposta sugli stipendi. Il governo con una mano dà e con l’altra toglie: definanziando la carta del docente verrà meno il 50% di quanto i docenti italiani hanno ottenuto con il nuovo contratto”, ha affermato, ribadendo che a suo avviso non bisognerebbe tagliare sulla card.
“Nulla neppure sull’introduzione di forme di carriera per i docenti o di differenziazioni delle funzioni: il middle management è la via per riconoscere, anche economicamente, il merito dei nostri docenti, se di merito si vuole parlare davvero”, ha continuato insistendo sul tema della carriera dei docenti. Anche su questo ambito Valditara non si è espresso.
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