Sono passati quasi cinque anni dall’introduzione della Carta del docente: la Legge 107/2015, ha infatti introdotto, solo per i docenti di ruolo, il bonus di 500 euro da utilizzare per l’aggiornamento e l’auto formazione professionale
Il bonus – che allo Stato costa 370 milioni di euro annui, ma non riguarda i precari, i docenti che insegnano in scuole non statali e il personale Ata – continua a far discutere: la lamentela maggiore, oltre a quella giustamente condotta dal personale non contemplato, riguarda la mancata presenza di accessori fondamentali per l’aggiornamento professionale.
Nella lista fornita dal Miur, figurano infatti libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento professionale; hardware e software; le spese per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca; iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale; titoli di accesso per assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche; titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo; iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.
Molti insegnanti si chiedono come mai con la Carta del docente, non si possano invece comprare strumenti d’uso quotidiano per gli insegnanti. Sono infatti escluse le stampanti e le cartucce dei colori, le pen drive e gli hard disc esterni. Ma anche gli scanner, le webcam e le spese per le connessioni Adsl.
Il ministero dell’Istruzione ha specificato che tali dispositivi o attrezzature (che nella maggior parte dei casi servono come supporto per le attività quotidiane di lavoro del docente, tra cui l’aggiornamento professionale), non possono essere acquistati con il bonus docenti 500 euro perché hanno come finalità principale la comunicazione elettronica e non rientrano nella formazione del docente.
Abbiamo, tuttavia, più di qualche dubbio. Sono gli stessi dubbi di tanti lettori. Se, infatti, il disco rosso posto dall’amministrazione scolastica può essere comprensibile per l’eventuale acquisto dello smartphone, diventa non concepibile quando un docente che insegna fotografia nella scuola superiore non riesce ad acquistare una macchina fotografica digitale. Oppure un docente di laboratorio non può accedere all’acquisto di materiali per le esercitazioni.
La speranza è che con la probabile prossima revisione della carta docente, sempre che non si trasformi in emolumento da inserire direttamente nello stipendio pari poco più di 10 euro al mese, queste contraddizioni vengano superate.
Ricordiamo che La Tecnica della Scuola è ente formativo accredito dal ministero dell’Istruzione.
Nella sezione CORSI del nostro portale è disponibile l’elenco di tutte le proposte formative della casa editrice, mentre nella sezione E-BOOK è possibile consultare il catalogo dei materiali digitali realizzati dai nostri esperti, anch’essi acquistabili con la Carta del docente annuale.
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