Si torna a parlare di carta del docente. Arrivano da più parti segnalazioni di insegnanti che hanno difficoltà a spendere i 500 euro per l’autoaggiornamento.
Come sappiamo, al posto dell’importo erogato col cedolino, da quest’anno tutto passa attraverso un borsellino elettronico sul portale Carta del docente.
Già la procedura di accreditamento per i docenti è stata laboriosa, essendo necessario richiedere le credenziali SPID. A questo si deve aggiungere l’offerta tuttora limitata di corsi di formazione e prodotti, forse dovuta alla difficoltà, da parte dei fornitori ed enti di formazione, di accreditarsi al sistema.
Come se non bastasse, giungono segnalazioni di fornitori che hanno deciso di non aderire più all’iniziativa o si rifiutano di vendere il bene a fronte del buono presentato dal docente.
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La motivazione? I ritardi nei pagamenti da parte del Miur. Infatti, come riporta un comunicato del M5S “a quanto si apprende da fonti giornalistiche gli esercenti che hanno aderito all’iniziativa Carta Docenti promossa attraverso l’apposito portale – nel quale è consentito l’acquisto di prodotti finalizzati a sostenere l’aggiornamento e la formazione continua degli insegnanti – e che hanno inoltrato la “fattura” elettronica per ottenere il rimborso del costo della merce acquistata, da oltre un mese non hanno ricevuto ancora nulla. Per questo chiediamo al ministero dell’Istruzione conferma della notizia. In caso di risposta affermativa, chiediamo al Miur le tempistiche previste per il versamento di tali rimborsi”.
Continuano i cinquestelle: “Ricordiamo che il meccanismo della carta elettronica è il seguente: il possessore si reca presso un esercizio commerciale che ha aderito sul portale Carta Docenti per l’acquisto. L’esercente chiede poi il rimborso direttamente allo Stato. Secondo quanto emerso a seguito di un servizio della trasmissione “Striscia la notizia” a gestire la parte finale del pagamento sarebbe la Consap, Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici Spa, interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e che tale concessionaria attende dal Miur le risorse necessarie per effettuare i rimborsi. Ci auguriamo che questa notizia non corrisponda al vero o che si tratti di casi isolati che rientreranno quanto prima. Sappiamo bene quali siano le difficoltà nelle quali versano le imprese, soprattutto rispetto all’annoso problema dei crediti maturati nei confronti dello Stato”.
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