Oggi è il 2 ottobre e a quanto pare non c’è ancora alcuna notizia in merito all’attivazione della carta docente.
Sappiamo già che posizione hanno gli insegnanti nella graduatoria dei pensieri dei nostri governanti, basti osservare lo stipendio attribuito a questa categoria che, se dovesse essere commisurato all’importanza del loro ruolo e dell’influenza sul futuro delle generazioni, probabilmente dovrebbe essere, visti anche i tempi, triplicato.
Ma si sa che questa è pura utopia e che probabilmente il futuro delle generazioni, e del loro sviluppo in termini di pensiero critico, non rientra tra le priorità di chi decide per noi insegnanti e per i loro discenti. Detto questo, mi rivolgo ai sindacati: “Non bastava lo scandalo della riduzione dell’importo (pare sarà ridotto a 425 euro), adesso anche questo inspiegabile ritardo?”
In Italia questo periodo rientra in assoluto tra quelli di maggiore dispendio di quote importanti della stessa carta docente per gli insegnanti.
Vuoi perché è stata disattivata da oltre 30 giorni, vuoi perché è il periodo in cui si pagano le rate per la formazione, per gli approfondimenti universitari, per i percorsi abilitanti, per il TFA. Io mi trovo ad esempio a dover attendere l’attivazione così da garantirmi, se effettuata entro il 9 ottobre, il diritto di poter pagare la seconda rata di un percorso di studi che ha come fine il raggiungimento di una seconda abilitazione.
E se non dovesse arrivare entro quella data (già prorogata dal 27 settembre) mi vedrebbe annullare proprio questo diritto previsto da bando. Mi chiedo “ma esiste qualcuno che faccia davvero l’interesse di questa categoria e che realmente la rappresenti?”
Rosario Melissa