Carta e penna digitali, dvd rivolti a ragazzi sordi, realtà virtuale, didattica e-learning e in 3 dimensioni. Sono alcuni degli strumenti innovativi utilizzabili all’ambiente scolastico presentati oggi alla Camera dei deputati (palazzo Marini) durante il convegno "Le nuove tecnologie applicate alla didattica specializzata". Al dibattito, moderato da Tullio De Mauro, docente di Linguistica all’Università La Sapienza di Roma, hanno preso parte formatori ed insegnanti di sostegno, alcuni rappresentanti istituzionali, esperti di informatica e di nuove tecnologie.
Secondo gli esperti nei prossimi anni molti dei prodotti presentati potranno trovare libero accesso nelle aule e nei laboratori scolastici: grazie ad una serie di condizioni economiche e tecniche favorevoli (la riduzione dei prezzi di mercato, la maggiore potenza e portabilità sia dei software che degli hardware e l’introduzione di metodologie formative più inclini alle nuove tecnologie digitali) cambierà il modo di apprendere da parte di tutti gli studenti, ad iniziare da quelli diversamente abili.
Tra le novità didattiche, molto interesse hanno suscitato la carta e la penna digitali, presentate da Roberto Ricci, presidente dalla Digisys: "si tratta – ha spiegato Ricci – di strumenti apparentemente molto simili a quelli usati normalmente a scuola. In realtà però sul foglio di carta è impresso un reticolato invisibile, mentre la penna contiene una micro-telecamera che viene attivata durante la pressione della scrittura: una volta memorizzate le operazioni di scrittura tutte le informazioni registrate si trasferiscono al computer che le elaborerà e visualizzerà sul monitor. ".
Stefano Migliori, dell’Enea, ha invece presentato una piattaforma in via sperimentale per l’e-learning e le applicazioni di tecnologie in 3 dimensioni come ausilio per la didattica dei sordi: "si tratta di una serie di lezioni fruibili via internet – ha spiegato Migliori – attraverso contenuti personalizzabili in base alle difficoltà e ai tempi degli studenti. I pacchetti software e hardware sono stati predisposti per l’ambito scolastico e quindi semplificate al massimo. Nei prossimi mesi creeremo inoltre dei filmati stereoscopici con tecnologie Enea in collaborazione con docenti e studenti dell’Istituto professionale per sordi Magarotto di Roma: l’ipotesi da verificare è quella che per un ragazzo sordo l’apprendimento di un oggetto tridimensionale dà la possibilità di meglio interpretare e memorizzarne il significato".
L’idea piace anche al Comune di Roma, rappresentato nella sala delle Conferenze di Palazzo Marini dall’assessore Maria Coscia: "attraverso una serie di progetti che portiamo avanti da anni – ha detto l’assessore – abbiamo concluso che mettere a disposizione dei ragazzi diversamente abili un ampio numero di strumenti ne agevola l’apprendimento per tutta la vita". Favorevole a questo tipo di iniziative anche il Miur: "tecnologie digitali e realtà tridimensionale – ha spiegato Laura Signorini, della direzione scolastica regionale – danno indubbiamente più possibilità ai ragazzi svantaggiati di interagire con l’ambiente esterno: si tratta inoltre di un’attuazione prevista anche dalla costituzione e ribadita della normativa scolastica che tutti gli studenti sullo stesso piano".
Durante il convegno è stato presentato il dvd multimediale interattivo "Un picnic tutto pazzo, rivolto all’insegnamento per ragazzi sordi e costruito sulla base di sofisticate tecniche digitali: "si tratta – ha detto Francesco Maria Di Tullio, dirigente dell’istituto superiore Magarotto – di storie ed animazioni realizzate su un prodotto multimediale che contiene 16 volte la memoria del cd-rom: il dvd è composto da 22 racconti animati che attraggono particolarmente la psiche del ragazzo sordo attraverso una sorta di gioco multimediale interattivo ed utile a conoscere nuovi vocaboli".
Coinvolgente l’intervento di Gianluca Perissinotto, direttore di produzione della Digisys, che ha presentato una serie di applicazioni appartenenti alla realtà virtuale e utili sia per la formazione di ragazzi sordi che ciechi: "queste applicazioni, già adottate negli Stati Uniti e supportate da casco e guanti – ha detto Perissinotto – permettono di toccare degli oggetti e di apprenderne il significato in tempo reale. Lo strumento che permette la ricostruzione virtuale dell’ambiente è l’avatar: un sosfisticato elemento digitale che sicuramente stimolerà gli studenti più di quanto si fa oggi con le tecniche di insegnamento tradizionale".
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