Attualità

Cartine geografiche, bene la tecnologia ma conserviamole nelle pareti delle aule della scuola primaria

Riceviamo e pubblichiamo la lettera della maestra Nicolina Moretta sull’uso delle cartine geografiche nella scuola primaria:

“Nel periodo pandemico la tecnologia ha fatto davvero il suo ingresso preponderante nel mondo della scuola. Qui, però, non si vuole discutere della utilità della tecnologia o meno e dell’uso che se ne fa. Più semplicemente si vuole parlare dell’utilità di conservare alle pareti delle aule della scuola primaria le cartine geografiche dell’Italia, dell’Europa e il Planisfero. Appese ad altezza bambino, come di solito si fa. Quali possibilità, vi chiederete, possono offrire in più delle cartine geografiche appese al muro che non possa offrire la visione delle stesse cartine sulle LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) o della Lavagna Multimediale al Plasma.

Intanto le cartine geografiche non bisogna accenderle, sono sempre là, per i bambini fanno parte della “geografia” dell’aula e per questo già acquisiscono familiarità con il profilo del mondo e dei mondi. Inoltre, non dovendole accendere e attendere, anche se pochissimo, quando la maestra di qualsiasi disciplina nomina una città, un luogo, un monte, un mare, ai bambini basta girarsi verso la cartina, avvicinarsi a essa e vedere e capire dove si trova il luogo citato. Tutto come un gioco “interattivo”, ma con la maestra: lei ha nominato un luogo e i bambini lo hanno individuato, toccato (senza che la pagina scompaia), tracciato con il dito il percorso di un fiume o i confini di uno Stato, e, poi, la lezione che si stava facendo continua.

Così facendo la geografia è una disciplina contestualmente complementare a tutte le discipline, pur avendo sempre le ore specifiche nell’orario scolastico. Così agendo, applicando la contestualizzazione dei luoghi geografici all’argomentazione di altre discipline l’insegnamento della geografia diventa primario, quale deve essere in un mondo globalizzato, che, come tale, dev’essere conosciuto così come si ha conoscenza del territorio di appartenenza e a noi familiare. E’ fondamentale, quindi, che questa acquisizione del “territorio terreste” inizi sin dalla scuola primaria, quando le menti dei bambini sono plastiche e ciò che apprendono lo svilupperanno nel corso della vita. Territorio sta a indicare: “Porzione di terra di estensione abbastanza considerevole.” Ed è fondamentale che quel “abbastanza considerevole” si estenda a tutta la dimensione terrestre, affinché il “Territorio” assuma per i cittadini del mondo una dimensione universale”.

Nicolina Moretta    

Redazione

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