Un gruppo di ragazzi minorenni, come riporta Il Corriere della Sera, ha devastato un’abitazione privata a Canazei, in Trentino, nel corso di un festino a base di alcol, causando danni pari a 130mila euro. I fatti risalgono al dicembre 2020. A commentare sono stati ora, mentre la giustizia sta facendo il suo corso, i genitori dei responsabili.
Oggi si sa che i ragazzi in questione sono tutti figli di famiglie benestanti, di imprenditori, politici locali e stimati dipendenti pubblici. Questi, increduli e disperati, si sono affidati ai loro legali per la migliore difesa possibile dei figli chiamati a rispondere dell’accaduto di fronte al Tribunale dei minori di Trento.
I dodici imputati torneranno in aula il prossimo 16 febbraio 2024 quando avrà finalmente inizio il processo che li vede, a vario titolo, accusati in concorso di danneggiamento e di invasione di terreni ed edifici in concorso. Capi di imputazione che prevedono pene pesantissime; la detenzione da 6 mesi a tre anni.
L’abitazione è stata devastata dalla furia degli adolescenti, dalla porta d’ingresso scardinata a mobili e arredi distrutti, fino a piatti, vetri, lampadari, porte e finestre in frantumi e persino un frigorifero, il televisore e l’affettatrice buttati dal balcone.
I difensori riferiscono di genitori affranti e delusi per quanto emerso sui figli, quasi tutti studenti incensurati, incastrati da un selfie della “bravata” postato sui social. I ragazzi concordano nel parlare di “una festa ad alto tasso alcolico in cui si è perso controllo” di cui oggi conservano “ricordi confusi”. Molti genitori hanno ammesso di fronte ai legali che non si aspettavano un comportamento del genere dai loro figli. La frase più comune? “L’ho tirato su bene, non immaginavo che si sarebbe infilato in questo casino”.
Ritornano in mente a questo punto le parole della docente Giovanna Corrao, che dopo lo stupro di gruppo avvenuto Palermo da parte di giovanissimi ha parlato di genitori falliti. “Siete un branco di falliti, siamo un branco di falliti. I nostri figli violentano le ragazzine, qualcosa è andato male negli anni. Inutile che dite che non riguarda i vostri figli. No, tu tuo figlio non lo conosci. Inutile che ti offendi, lo dico per aprirti gli occhi. La violenza sta anche nel fatto che molti ragazzi sono convinti di fare delle bravate e in quanto giovani possono fare ciò che vogliono”, aveva detto in una diretta Facebook, spiegando che, spesso, i genitori si illudono di conoscere i figli ma che in realtà non sono a conoscenza di ciò che fanno davvero quando non sono con loro.
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