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Casi Covid alle stelle, lezioni in classe troppo rischiose: l’80% dei nostri lettori voleva la DaD per tutto gennaio – Esiti SONDAGGIO

C’è concordanza sull’opportunità di passare alla DaD nei giorni in cui imperversa la pandemia con circa 200mila nuovi casi al giorno: il dato emerge da un sondaggio della Tecnica della Scuola, a cui hanno partecipato 3.551 lettori. La grande maggioranza del mondo della scuola avrebbe voluto la didattica a distanza per il mese di gennaio, a ridosso delle vacanze natalizie, a scongiurare un’ulteriore crescita dei contagi.

La scelta rivendicata con forza dal Governo, il tutti in classe in presenza, non sembra trovare, quindi, il favore della comunità scolastica che in classe ci vive. Un provvedimento, quello del Governo, che in molti considerano populista, dispetto dei dati ufficiali sull’andamento della curva epidemiologica nelle scuole che parlano di un 93,4% di classi in presenza, tra le quali solo il 13,1% di queste classi sarebbe impegnato in attività integrate per singoli studenti costretti da positività o quarantena a seguire a distanza.

Dati che, se fossero reali e affidabili sconfesserebbero le preoccupazioni dei dirigenti scolastici ma che, d’altra parte vengono considerati, ad esempio dalla Flc Cgil, numeri fumosi e opachi.

Chi ha risposto al sondaggio?

Sono tra l’84 e l’85% i sì alla DaD espressi dai docenti, dai genitori e dagli studenti, i diretti interessati dal provvedimento del Governo.

Quanto ai dirigenti scolastici e al personale Ata, il tasso di ok alla DaD scende ma di poco. I dirigenti si assestano al 78,1%, mentre il personale Ata giunge a un 74,6%.

I docenti i più coinvolti

Le risposte dei docenti rappresentano la metà di tutti coloro che hanno partecipato al sondaggio: sono infatti oltre 1.700 gli insegnanti che hanno espresso il proprio parere, a fronte di un 31,8% di genitori, anche loro particolarmente coinvolti e ugualmente inclini ad una posizione di prudenza sanitaria.

Da dove provengono le risposte?

Sul fronte geografico non rileviamo particolari differenze: le risposte provengono dal Nord per il 32,8% e dal Sud per il 34,9%.

Lo stesso si può dire in relazione al grado di scuola. Tra licei e istituti tecnico-professionali, le risposte si attestano attorno al 45%, a fronte di un 48% di risposte relative al primo ciclo, quindi alla scuola primaria e secondaria di primo grado.

Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 20 al 23 gennaio 2022: hanno partecipato 3.551 soggetti. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.

Redazione

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