In merito a quanto apparso negli ultimi giorni sulla stampa e in risposta all’intervento di Antonella Ibello vorremmo manifestare una serie di riflessioni che hanno contraddistinto e stanno condizionando l’animo di docenti, personale scolastico nei più diversi ruoli, operanti in seno all’Istituto Greggiati. La scrivente intende parlare a nome di tutti quelli che hanno lavorato e stanno iniziando a lavorare all’anno scolastico in una scuola dove la parola chiave è ” lo star bene”, il ben noto mantra del discente.
Conosciamo il Preside Pachera da otto anni e dire che la descrizione che di lui viene fatta in termini di “colui che rifiuta l’integrazione” è quanto di più lontano possa esserci nel rendere lo spirito che caratterizza la scuola in cui noi tutti operiamo. Il Greggiati per il quale lavoriamo è tutto meno che una scuola che rifiuta. Ci attiviamo in mille modi, vedere per credere, per rendere partecipi alunni e famiglie a quello che è un dialogo educativo di collaborazione e di crescita nell’arco del percorso scolastico. E tutto questo è reso possibile dall’umanità che riusciamo a tradurre da potenza in atto perchè il preside Pachera ci ha permesso di attuare nel tempo un percorso di crescita. Siamo testimoni del fatto che l’orientamento e le varie attività progettuali che tanto hanno messo in evidenza il nostro Istituto negli ultimi anni hanno un filo conduttore comune: la scuola che si fa vita dello studente. Come possiamo parlare di esclusione? I nostri sono alunni abituati a impegnarsi in un’ottica deontologica di servizio per l’altro, alunni che negli anni hanno sempre più la possibilità di scalare, per i loro meriti e la loro flessibilità, il mondo del lavoro con tanto ottimismo e tanta intraprendenza. Non è solo un caso.
Non ci sentiamo di entrare nel merito della situazione decisionale che ha provocato lo scoppio di una campagna contro la figura del Dirigente, perchè se una decisione è stata presa questa ha avuto le sue motivazioni. Credo che ci sia e ci sarà chi giudicherà in merito.
La scuola sta letteralmente scoppiando. Ad oggi contiamo qualcosa come quasi 600 alunni e, a fronte degli appena 200 di dieci anni fa, i numeri lasciano capire che la scalata che è stata intrapresa non è una cordata in solitario in cui come docenti e personale della scuola non si può non credere. Li vediamo arrivare, come tutti i colleghi, da ogni parte delle province confinanti. Non crediate che si voglia peccare di presunzione, il perchè è dettato dalla miscela di più fattori che non sono solo il successo di una scuola, al momento, competitiva a livello professionale.
Noi tutti non ci stiamo proprio a vederci infangati da una campagna mediatica che si schiera contro una persona che si è tanto attivata per noi e gli alunni e ci ha permesso sempre di ascoltare e mettere in primo piano la persona. Quanto lo sdegno e l’amarezza che proviamo nel vedere inficiato il nostro lavoro, perchè il Greggiati tutto vuol essere meno che una scuola non attenta ai bisogni, credo che i ben 34 prof di sostegno e i 72 casi di diversamente abili presenti possano ancora essere dati oggettivi!
Prima di scagliarsi contro l’operato di una persona singola che però noi riteniamo il motore delle nostra scuola, bisognerebbe davvero conoscere la situazione meglio e soprattutto da entrambe le parti. Soprattutto ci sentiamo di dire che la solidarietà che esprimiamo va ad un Dirigente che si è sempre tanto attivato per una scuola nuova e degli spazi che però sembrano impossibili e tanto lontani dal divenire realtà effettiva sul piano davvero pratico delle cose!
Il corpo docenti e tutto il personale scolastico dell’Istituto Greggiati
In qualità di collaboratori dello staff di Presidenza, vogliamo esprimere la nostra solidarietà e stima umana e professionale al nostro Dirigente Scolastico, Dott. Giordano Pachera,
Egli è tuttora bersaglio di un pesante attacco, che nulla ha a vedere con un pur ammissibile ma civile dissenso rispetto alla linea seguita dall’istituto “Greggiati” in relazione alla negata iscrizione dell’alunna autistica.
Si imputano al Dirigente una mancanza di sensibilità nei confronti del problema, la deliberata volontà di non attivarsi per affrontare la questione e un atteggiamento discriminatorio che si sarebbero manifestati nella negazione dell’iscrizione alla studentessa.
La realtà, però, e’ secondo noi molto più complessa rispetto a quella descritta nell’articolo dello scorso 26 agosto, che, riportando stralci del ricorso presentato al TAR dalla famiglia, da’ una visione molto parziale del problema, fatto questo che ha causato nell’opinione pubblica (vedi i post a commento del suddetto articolo) reazioni che poco hanno a vedere con un Paese civile. Il quadro completo emerge dalla lettura di tutte le carte (verbali degli incontri tra docenti, famiglia e specialisti, relazione dei docenti e degli specialisti, memoria del D.S.) che danno conto delle richieste e delle reali e particolari necessità della ragazza e che possono far comprendere le motivazioni del nostro sofferto “no”.
Affermare, come si fa nel ricorso, che l’iscrizione è un diritto e che eventuali problemi devono essere risolti dalla scuola, denota un’assoluta mancanza di conoscenza delle modalità di funzionamento del sistema scolastico, come del fatto che l’edilizia scolastica è di competenza delle Amministrazioni Provinciali e Comunali (la madre è Consigliere Comunale di maggioranza). La scuola non è un’entità che si muove in una bolla protetta e privilegiata, ma sconta un’assoluta mancanza di risorse con la quale ci si confronta quotidianamente. Del resto, come si evince anche dall’articolo, il sovraffollamento dell’Istituto e’ un problema reale da affrontare: quest’anno due classi useranno aule lasciate momentaneamente libere da altre impegnate in attività nei laboratori o in palestra, così come la sala insegnanti sarà relegata in uno sgabuzzino cieco. Pensare ad un ambiente ad uso esclusivo di un’alunna, in una simile situazione e’ assolutamente impossibile non per mancanza di volontà bensì per ovvi ed oggettivi motivi.
La nostra scuola, ed il nostro Dirigente in primis, si sono sempre, infatti, spesi a favore di una politica di accoglienza ed inclusiva nei confronti degli alunni diversamente abili, come testimoniano la presenza di circa il 10% di alunni certificati ai sensi della legge 104, sul totale della popolazione scolastica. A questi poi si sommano gli alunni con DSA e con altri bisogni educativi speciali. Una realtà molto variegata e complessa che grazie alla sensibilità e alla determinazione del nostro Dirigente riusciamo a gestire con competenza e professionalità. Fortemente voluti e sostenuti dalla Dirigenza sono le collaborazioni progettuali con le cooperative sociali del territorio, i progetti interni alla scuola che, nell’ottica dell’inclusione, coinvolgono indistintamente tutti gli alunni valorizzando in ciascuno di loro le rispettive competenze e le differenze, i corsi di aggiornamento obbligatori per i docenti su tematiche quali la dislessia, i BES, il disturbo ADHD, il costante raccordo tra scuola e servizi di neuropsichiatria, educatori e assistenti, fino all’attivazione del progetto di istruzione domiciliare in alcuni gravi casi.
Sarebbe stata sufficiente una ricerca di informazioni più accurata e meno sensazionalistica per offrire un quadro decisamente più completo ed oggettivo, ma forse si è preferito più comodamente gridare “al lupo al lupo” …
E’ davvero triste constatare come una lettura fondata su informazioni parziali, incomplete e superficiali possa inficiare il lavoro di una Scuola che ha fatto della diversità e delle differenze una “speciale normalità” rendendole valori formativi ed educativi fondamentali per tutti gli alunni frequentanti.
Lo Staff di Dirigenza dell’ IISS G. Greggiati
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